La Nuova Sardegna

Teatro

Alghero, da Emilio Solfrizzi ad Amanda Sandrelli la grande prosa approda al Civico

Alghero, da Emilio Solfrizzi ad Amanda Sandrelli la grande prosa approda al Civico

Da dicembre ad aprile 12 titoli tra commedie e drammi interpretati dai grandi della recitazione. Ospiti anche Paola Minaccioni e Andrea Pennacchi

13 novembre 2023
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La magia del nouveau cirque e intriganti e raffinate coreografie contemporanee, tra l’ironia della commedia e il pathos dell’antica tragedia per la Stagione 2023-2024 al Teatro Civico di Alghero, organizzata dal Cedac con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni. Dodici titoli in cartellone tra dicembre e aprile con i nomi di punta del teatro italiano – da Gigio Alberti e Amanda Sandrelli, Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, a Cinzia Spanò, Andrea Pennacchi, Paola Minaccioni, Arianna Scommegna (già vincitrice del Premio Hystrio e del Premio Ubu) con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan e Debora Zuin – accanto alle creazioni di coreografi come Adriano Bolognino (Premio Danza & Danza 2022) e Ziya Azazi e a un poetico “concerto per bolle di sapone” di e con Michele Cafaggi. Tra gli autori più interessanti e originali, da “Boris” a “La linea verticale”, da “Migliore” a “Qui e Ora”, Mattia Torre (prematuramente scomparso nel 2019) firma testo e regia di “456”, una commedia nera per uno spietato ritratto di famiglia, tra rancori e incomprensioni, con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e con Giordano Agrusta, mentre l’eclettico musicista e compositore Gipo Gurrado in “Family / A Modern Musical Comedy” indaga tra le inquietudini e le nevrosi della società contemporanea, ispirandosi ai grandi cantautori italiani. Omaggio a Eduardo De Filippo con “Natale in Casa Cupiello”, spettacolo per attore cum figuris da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia, anche protagonista sulla scena con i pupazzi e le maschere di Tiziano Fario, per la regia di Lello Serao, mentre Serena Sinigaglia si confronta con le “Supplici” di Euripide, dramma sugli orrori della guerra e sul significato della democrazia, in una moderna rilettura, con un cast al femminile. Una programmazione ricca e variegata, tra scoppiettanti commedie - come “Vicini di casa” di Cesc Gay, con Gigio Alberti e Amanda Sandrelli, Alessandra Acciai e Alberto Giusta, diretti da Antonio Zavatteri, sulla vita di coppia tra passione e routine - e “L’anatra all’arancia” di W. D. Home e M. G. Sauvajon, con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, accanto a Ruben Rigill o, e Antonella Piccolo per la regia di Claudio Greg Gregori, in cui un matrimonio ormai logorato ritrova slancio davanti alla prospettiva di una separazione, quando un marito troppo esuberante scopre il morso della gelosia – e brillanti monologhi come “Stupida Show!” di Gabriele Di Luca, con tutta la verve e il talento istrionico di Paola Minaccioni, nel ruolo di una donna che si mette a nudo, parla delle sue ferite e dei suoi fallimenti e della follia e delle frustrazioni, delle contraddizioni della società nel terzo millennio. Andrea Pennacchi porta sulla Riviera del Corallo “Pojana e i suoi fratelli”, con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato, per un viaggio nel Nord Est dell’Italia in compagnia di Franco Ford, detto “Pojana”, ricco padroncino in una rilettura de “Le allegre comari di Windsor”. Una pagina dimenticata della storia del Novecento in “ Palma Bucarelli e l’altra Resistenza” di e con Cinzia Spanò, che partendo da documenti e testimonianze, oltre che dai diari della protagonista, direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Roma, racconta il salvataggio dei capolavori dei grandi maestri. Inaugurazione nel segno del nouveau cirque con “Ouverture des Saponettes” di e con Michele Cafaggi, un incantevole e coinvolgente “concerto per bolle di sapone”, per il divertimento di grandi e piccini e spazio alla danza d’autore, con “Rua da Saudade” del coreografo partenopeo Adriano Bolognino, con R osaria Di Maro, Noemi Caricchia, Giorgia Longo e Roberta Fanzini, e “Dervish”, una creazione del danzatore e coreografo turco Ziya Azazi, che comprende “Azab” e “Dervish in Progress”.

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