La Nuova Sardegna

L’iniziativa

“Cantu rituale”, i versi di Maria Carta arrivano in edicola

“Cantu rituale”, i versi di Maria Carta arrivano in edicola

L’opera curata dalla Fondazione contiene le poesie tradotte in sardo da Clara Farina. In abbinamento dal 16 novembre con la Nuova Sardegna a soli 6,70 euro.

13 novembre 2023
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I versi di Maria Carta tradotti in sardo entrano a fare parte della Biblioteca Sae e arrivano in edicola nel volume “Cantu rituale”, che sarà in abbinamento dal 16 novembre con la Nuova Sardegna a soli 6,70 euro. La selezione e la traduzione dell’opera è a cura di Clara Farina, poetessa, attrice ed esperta di letteratura e poesia sarda. L’iniziativa vede la collaborazione della Fondazione Maria Carta e del Gruppo Sae Sardegna, editore della Nuova.

«C’è stato in questi anni un nuovo interesse su uno degli ambiti espressivi della multiforme vena artistica di Maria Carta. Quello cioè della poesia, considerato marginale per un’artista che ha profuso il suo talento nel canto e nella promozione del ricco patrimonio della tradizione popolare sarda. Eppure Canto rituale quando fu pubblicato, nel novembre del 1975, rappresentò un mirabile esempio di capacità dell’artista di Siligo di scavare a fondo tra i caratteri e i sentimenti della gente della sua comunità». Scrive Leonardo Marras, presidente della Fondazione, nella presentazione dell’opera. Critici come Raffaele Crovi e Pierfranco Bruni evidenziarono all’epoca come ci si trovasse di fronte a un’operazione di ricerca antropologica.

«È possibile che oggi le poesie di Maria Carta mantengano la loro intima anima e forza evocativa anche se tradotte in una lingua che non è quella adottata dall’artista? La risposta non può che essere affermativa anche perché quel canzoniere, scritto in italiano, è punteggiato da sardismi. Per questo come Fondazione Maria Carta abbiamo deciso di far tradurre in lingua sarda Canto rituale affidandolo al rigore e all’estro di Clara Farina che qui restituisce alla lingua madre dell’autrice una selezione di testi di quel Canto che, dopo la prima pubblicazione di quasi cinquant’anni fa, fu meritoriamente recuperato e riportato alla luce dal quotidiano “La Nuova Sardegna” nel 2006».

Il volume dunque riporta le emozioni di Maria Carta nella sua lingua di origine. Già in passato Paolo Pillonca e Anna Cristina Serra si cimentarono nella traduzione in sardo dei versi di Maria Carta. “Cantu rituale” in sardo fa seguito al Canto rituale tradotto in castigliano da Alessandra Sanna, docente all’Università di Granada e nipote dell’artista, in una «pubblicazione maturata in Spagna due anni fa e convintamente sostenuta anche in quel caso dalla nostra Fondazione. Qualunque sia la variante linguistica, sono certo che i suoi versi siano capaci di restituire il carattere più profondo di Maria Carta, artista e donna che ha avuto a cuore i valori della sua terra di origine».

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