La Nuova Sardegna

Ambiente

Ecco le sette cascate più belle da vedere in Sardegna anche d’inverno


	La cascata di Cabu Nieddu (Cuglieri)
La cascata di Cabu Nieddu (Cuglieri)

Da Cuglieri a Bolotana, da Martis a Maracalagonis, la natura dell’isola è una continua sorpresa

08 dicembre 2023
5 MINUTI DI LETTURA





Sassari La natura, in Sardegna, è capace di lasciare a bocca aperta anche chi la conosce profondamente. Ecco sette tra le cascate più belle e fotografate dell’isola. 

Cabu Nieddu (nella foto accanto al titolo) Una variazione sul tema del classico racconto per cui il fiume sfocia sereno nel mare. Tutto facile, apparentemente. Ma nel caso specifico - unico - tutto accade con l’armonico e tumultuoso precipitare d’una cascata che, dopo un salto di 40 metri, porta il Rio Salighes a incontrare le acque salate che accarezzano la costa occidentale della Sardegna, a Cuglieri, nel tratto compreso tra Tresnuraghes e S’Archittu. La suggestione è forte, l’autunno la esalta. Ricorda le scogliere d’Irlanda, in generale il nord Europa dove spesso le cascate si buttano a mare. Falesie di calcare segnano e proteggono il cammino, trekking da affrontare con attenzione e conoscenza del luogo. Diversi i punti da cui è possibile osservare in sicurezza, a distanza, un panorama che può mozzare il fiato.

Mularza Noa Alcuni la conoscono come cascata di Mularza Noa, in associazione alla località in cui si trova. Altri la chiamano cascata di Ortachis, nome che appartiene anche al nuraghe poco distante, all’omonimo bosco e all’omonimo altopiano. Ed è proprio a pochi metri dal nuraghe che una sorgente dà vita al torrente Riu Biralotta, corso d’acqua cristallina che si evolve e poi precipita fra pietre, salti ed uno scorrere verticale di circa 18 metri. Immagine da cartolina. Siamo a Bolotana, in provincia di Nuoro, nel cuore pulsante di una Sardegna selvaggia e affascinante. Alberi secolari, rocce vestite di muschio e un parco (Pabude) con aree attrezzate: spunti da escursionismo a completare un quadro dai colori vivaci e densi, che ha la cascata come soggetto principale.

San Pietro Paradiso A 25 chilometri dalla città di Cagliari, a Maracalagonis, nel sud dell’isola fra le colline a ridosso della strada statale 125 in direzione Muravera, c’è una piccola cascata che cattura lo sguardo e l’attenzione. Un gioiello di natura bello e antico. I ruderi di una chiesa romanica dedicata a San Pietro danno il nome all’omonimo rio che alimenta la cascata e cade per oltre sette metri, su uno sfondo di porfido, dando poi origine ad un laghetto. A poca distanza c’è la Tomba dei Giganti di Is Concias - testimonianza di un’era ormai lontana ma in ottimo stato di conservazione - elemento che conferisce ulteriore appeal a un passeggiare in mezzo alla natura alla scoperta della cascata di San Pietro Paradiso. La stagione delle piogge è quella in cui è al massimo del suo fluire.

Bau Mela Un meraviglioso anfiteatro naturale, Bau Mela. Nel territorio di Villagrande Strisaili - terra di centenari ricca di storie - c’è un luogo che conquista al primo appuntamento e scatena la passione a prima vista. Un luogo surreale e da vivere con rispetto, perla d’Ogliastra incastonata fra enormi pietre di granito levigate dalla corrente. Ad accogliere il viaggiatore una piscina d’acqua verde smeraldo in cui è possibile fare il bagno, con lo scorrere di una piccola cascata sulla roccia a fare da preziosa colonna sonora ad un momento di piacevole contemplazione. È l’insieme che fa la differenza: un tutto armonico in cui ogni cosa ha il suo valore, in cui la bellezza si fonde alla perfezione ai profumi della macchia mediterranea e alla pura essenza della Sardegna.

Triulintas In Anglona, a pochi chilometri dalla città di Sassari, c’è il paese di Martis. Ci sono i resti di una foresta pietrificata, a Martis. Ma non solo. Poco distante dal piccolo centro anglonese, appena più a valle rispetto al luogo in cui si incrociano il rio Pontisella e il rio Masino, c’è una cascata che prende il nome dalla località Triulintas. I ruderi di un vecchio mulino sono testimonianza di un operoso tempo che fu. Percorrere il sentiero. Fermarsi in riva al laghetto. Ascoltare il suono dell’acqua che scorre. Il rosso della trachite fa da sfondo, gli alberi e le piante sono rigogliosa cornice che dona un tocco fiabesco all’immagine.

Sa Spendula Un nome che è tutto un programma - significa, appunto, cascata - e che rimanda all’omonima località, ai versi di Gabriele D’Annunzio, al Medio Campidano, a una delle mete più ricercate dagli amanti del genere. Una cascata viva tutto l’anno ma che, come tante in Sardegna, regala il suo massimo splendore fra l’autunno e la primavera, quando i corsi d’acqua trovano vigore nelle piogge. Luogo frequentato anche in estate, facilmente raggiungibile dal vicino centro abitato di Villacidro. La alimenta la caduta del rio Coxinas, che sgorga dalle vette di Santu Miali sul monte Linas. La circondano il verde della vegetazione ed il granito. Cade per 60 metri lungo tre salti, dando forma a tre piscine naturali. Ideale per un trekking alla scoperta del luogo e del territorio circostante.

Sa Stiddiosa Quando ci si mette, la natura può regalare emozioni. Emozioni in forma d’acqua e pietre immerse in un ambiente incontaminato che le abbraccia, le circonda e le caratterizza. Un capolavoro da rispettare. Da preservare. E da ammirare. Lungo il corso del fiume Flumendosa, a meno di dieci chilometri da Seulo in piena Barbagia al confine con il territorio di Gadoni, c’è Sa Stiddiosa. Un sentiero - da percorrere con scarpe e attrezzatura adatta per un trekking - conduce al cospetto di una delle cascate più famose dell’Isola con caduta di circa 20 metri e splendido laghetto sottostante. Gocce d’acqua derivanti da una sorgente carsica illuminano la parete rocciosa (da qui il nome Sa Stiddiosa) a conferire un’aura quasi magica a un posto in cui il tempo si è fermato.

In Primo Piano
Il fatto del giorno

Sassari-Olbia, c’è la proroga: sarà ultimata nel 2025

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative