La Nuova Sardegna

Musica

Vinicio Capossela a teatro con le sue “Tredici canzoni urgenti”

di Gabriella Grimaldi
Vinicio Capossela a teatro con le sue “Tredici canzoni urgenti”

Giovedì 28 al Comunale di Sassari, venerdì 29 e sabato 30 a Cagliari

27 dicembre 2023
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È il momento. Oggi, giovedì 28, al teatro Comunale di Sassari e domani e sabato al teatro Massimo di Cagliari (ore 21) Vinicio Capossela tornerà a calcare i palcoscenici dei teatri isolani per tre imperdibili live organizzati da Sardegna Concerti. “Con i tasti che ci abbiamo” è il titolo del lungo viaggio sonoro che ha debuttato a ottobre nei principali teatri italiani e che ha visto l’istrionico artista in giro per l’Italia per presentare il nuovo album “Tredici canzoni urgenti” uscito lo scorso aprile su etichetta Parlophone per Warner Music e premiato con la Targa Tenco 2023 come miglior album.

Tredici nuove canzoni scritte fra febbraio e giugno del 2022 e registrate nei mesi successivi, un disco musicalmente polimorfo e collettivo, che contiene molti strumenti, musicisti e ospiti, e che alterna diverse forme musicali, dalla folìa cinquecentesca al reggae and dub anni Novanta. Ballate, waltz, jive e un cha cha cha costituiscono l’universo musicale di «canzoni che nascono dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo. Un campionario di mali che abbiamo quotidianamente davanti ai nostri occhi ma che - schiacciati dall’incessante berciare della società dello spettacolo, sempre più la società dell’algoritmo - non riusciamo più a vedere, a sentire, a capire».

Una visione lucida quella del cantautore nato in Germania ma originario dell’Irpinia e cresciuto artisticamente nel ribollente magma emiliano, che Capossela ha da sempre rappresentato attraverso il continuo crossover tra espressioni come la musica, il cinema e la letteratura (stavolta ad essere citato è “il decodificatore della Storia” Bertold Brecht). E con un punto di riferimento mai nascosto: l’opera del cantautore statunitense Tom Waits. Tra gli artisti che hanno collaborato all’album Mara Redeghieri, Margherita Vicario, Irene Sciacovelli, Sir Oliver Skardy, Cesare Malfatti, “Don” Antonio Gramentieri, FiloQ, Andrea Lamacchia.

Lo strano titolo dello spettacolo teatrale con cui Capossela tornerà nella Sardegna che ha frequentato con passione e amicizia per tanti anni, è in realtà il titolo dell’ultimo brano dell’album. E Vinicio spiega la ragione di queste parole: «I tasti del pianoforte, smontati, sembrano spazzolini da denti per elefanti, o metri di legno da muratore. Privati del loro compito e del complesso dello strumento per il quale sono costruiti, diventano lunghe dita inarticolate, smaltate in punta, a volte di bianco a volte di nero. Schegge di qualcosa che si è rotto, di un mondo fatto a pezzi come da un congegno che ti è esploso tra le mani. “Con i tasti che ci abbiamo” ci siamo fatti infilzare senza che nessuna beatitudine ne sia venuta. Ma sono venute tredici canzoni, fastidiose e urgenti. Sono canzoni che non si sottraggono al tempo e che parlano da sé: affrontano i temi del pericolo e della grazia, che viviamo in dimensione collettiva, messi sul piatto e serviti con tasti rotti come posate. Pezzi di legno e smalto che a volte feriscono a volte carezzano, a volte grattano la schiena. Possono essere schegge, coltelli o amuleti, ma è comunque tutto quello che abbiamo per affrontare i mostri fuori e dentro di noi».

Riflessioni che Capossela ha sempre messo in parole e musica con quel suo piglio scanzonato ma allo stesso tempo tagliente. E a conquistare sarà anche una carrellata dei suoi pezzi più conosciuti e amati, da “Che coss’è l’amor”, “Il ballo di San Vito” e “Marajà” in poi.

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