La Nuova Sardegna

Cinema

Un sardo alla notte degli Oscar, doppia nomination per Simone Coco

di Fabio Canessa
Un sardo alla notte degli Oscar, doppia nomination per Simone Coco

Parla il supervisor cagliaritano mago degli effetti speciali. Le candidature per “Mission: Impossible” e “Napoleon”

07 marzo 2024
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Domani passerà mezza giornata in volo, da Londra – dove vive – a Los Angeles. Una tratta che già conosce, anche perché in California si trova la casa madre dell’azienda per cui lui lavora, come visual effects supervisor, nella sede in Inghilterra: l’Industrial Light & Magic, fondata negli anni Settanta da George Lucas e leader nel campo degli effetti speciali digitali. Il viaggio questa volta ha però una motivazione davvero speciale, quella di partecipare alla cerimonia degli Oscar che si svolgerà al Dolby Theatre di Los Angeles quando in Italia sarà la notte tra domenica e lunedì (diretta tv dalle 23.30 su Raiuno) .

Simone, come sta vivendo l’avvicinarsi di un appuntamento così importante?
«Con una certa tranquillità. Vado a Los Angeles con l’idea di divertirmi, essere in nomination è già una vittoria. Ho visto anche gli altri tre film della cinquina di candidati (“The Creator”, “Guardians of the Galaxy Vol. 3” e “Godzilla Minus One”) e in tutti è stato fatto un gran lavoro».

Ma come nasce la sua passione per il cinema e il particolare interesse per gli effetti speciali?
«Il primo film che ha acceso il mio interesse è stato sicuramente “Ritorno al futuro”. Poi sono arrivati lungometraggi come “Jurassic Park, “Matrix”, “Il Signore degli Anelli” che hanno segnato tappe importanti nell’evoluzione degli effetti speciali e sono stati d’ispirazione».

Com’è iniziato il suo percorso professionale?
«Ho lasciato la Sardegna nel 2002, dopo avere iniziato a studiare matematica all’università. C’era mia sorella in Inghilterra e sono partito con l’idea prima di tutto di imparare la lingua. Dopo alcuni anni mi sono trasferito per un certo periodo in Spagna e poi tornato in Gran Bretagna ho fatto un corso di specializzazione sul compositing agli Escape Studios di Londra, un’accademia sugli effetti visivi. Subito dopo ho iniziato a lavorare alla Rushes, società di post-produzione nella quale sono rimasto per tre anni. In seguito con alcuni colleghi abbiamo aperto il dipartimento tv alla Dneg, dove ho trascorso sei anni e dal 2019 sono alla Ilm».

Prima dei due film per i quali è candidato all’Oscar, quali sono stati i lavori che considera più importanti per lo sviluppo della sua carriera?
«Devo molto a Paolo Sorrentino, ho lavorato parecchio tempo con lui ed è stato importantissimo. Oltre alle serie “The Young Pope” e “The New Pope” ho fatto “Loro”, con due settimane di riprese, tra l’altro in Costa Smeralda».

Anche se gli effetti visivi sono elaborati sostanzialmente durante la fase di post-produzione, le capita spesso di andare sui set?
«Sì, per le scene più complicate il supervisore viene coinvolto sin dalle prime fasi della lavorazione del film e quindi si seguono le riprese almeno per certi giorni».

Per “Mission: Impossible - Dead Reckoning” avrà quindi visto in azione da vicino Tom Cruise.
«Lui è fantastico ed estremamente attivo, fa tutti gli stunt senza controfigura. Le sequenze in particolare di cui mi sono occupato riguardano l’inizio del film a Dubai, una parte che si svolge a Roma e specialmente le scene sul treno nella parte finale che sono molti importanti. Dal combattimento sul tetto all’esplosione del ponte, lavorando sulle riprese realizzate soprattutto in Norvegia. È stato molto bello collaborare con il regista Christopher McQuarrie».

E con Ridley Scott per “Napoleon” com’è andata?
«Siamo stati coinvolti per le scene della marcia dell’armata napoleonica su Mosca, ma soprattutto per la battaglia di Austerlitz a cui nel film viene dato molto risalto. Un lavoro complicato dove abbiamo dovuto fondere in un’ambientazione coerente le riprese fatte in diverse location, in particolare in una base militare vicino a Londra, e poi aggiungere copie digitali di soldati e cavalli di fianco a quelli reali e altro ancora. Una bella sfida».

Sta per vivere il sogno di tutti quelli che lavorano nell’industria cinematografica: partecipare alla cerimonia degli Oscar. Per il futuro cosa desidera?
«Continuare a essere impegnato su progetti importanti, interessanti, dove c’è sempre qualcosa da imparare e da inventare. È il bello di questo lavoro».

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