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Cinema

Lady Gaga, Brad Pitt, George Clooney: c’è Hollywood a Venezia

di Fabio Canessa
Lady Gaga, Brad Pitt, George Clooney: c’è Hollywood a Venezia

La Mostra del cinema al via con “Beetlejuice Beetlejuice”. Angelina Jolie diventa Callas, debutto in lingua inglese per Pedro Almodovar

27 agosto 2024
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Tutto pronto a Venezia per l’81esima edizione della Mostra del Cinema. Oggi l’inaugurazione ufficiale affidata alla madrina di quest’anno, l’attrice Sveva Alviti che nella sua carriera ha lavorato anche in Sardegna come protagonista del film “Tra le onde” di Marco Amenta ed è stata diretta da Antonello Grimaldi in “Restiamo amici”, girato in Trentino dal regista sassarese.

Dopo la cerimonia è in programma come titolo d’apertura, fuori concorso, “Beetlejuice Beetlejuice” di Tim Burton, sequel del suo cult di fine anni Ottanta, con nel cast principale Michael Keaton, Winona Ryder, Monica Bellucci, Jenna Ortega. Tra le tante star attese al Lido nel corso degli undici giorni di programmazione che si concluderanno con la proclamazione, la sera del 7 settembre, del vincitore del Leone d’oro per il quale sono in gara ventuno lungometraggi.

Uno dei più attesi è un altro sequel, “Joker: Folie à Deux” di Todd Phillips che arriva a cinque anni dal successo del film con il quale Joaquin Phoenix ha conquistato tutti nel ruolo del personaggio della Dc Comics. Qui l’attore è affiancato da Lady Gaga che ha messo a disposizione anche le sue doti di cantante per via della declinazione da musical del progetto. Per citare altre star, e i film in concorso nei quali recitano, si possono fare i nomi di Jude Law, agente dell’Fbi in “The Order” di Justin Kurzel, e Adrien Brody che in “The Brutalist” di Brady Corbet veste i panni di un architetto ebreo-ungherese sopravvissuto all’Olocausto ed emigrato negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale.

Nicole Kidman è invece la protagonista di “Babygirl” di Halina Rejin, thriller erotico in cui interpreta una supermanager sposata, il marito è Antonio Banderas, che inizia una relazione con un giovane stagista. Sempre a proposito di attrici, Tilda Swinton e Julianne Moore sono due amiche che si rivedono dopo tanto tempo nel primo lungometraggio in lingua inglese del grande regista spagnolo Pedro Almodovar “The Room Next Door”. C’è poi Angelina Jolie in “Maria” del cileno Pablo Larrain che dopo i particolari biopic su Jacqueline Kennedy e Lady Diana chiude una trilogia su icone femminili con il ritratto della tormentata Maria Callas nei suoi ultimi giorni di vita a Parigi nel 1977.

Del cast che affianca l’attrice americana fanno parte anche Pierfrancesco Favino, Valeria Golino e Alba Rohrwacher, tre importanti interpreti del cinema italiano che schiera cinque titoli in gara per i premi del concorso: “Campo di battaglia” del veterano Gianni Amelio, con Alessandro Borghi ufficiale medico durante la Grande guerra, “Vermiglio” di Maura Delpero, ambientato invece sul termine della Seconda guerra mondiale, “Diva Futura” di Giulia Louise Steigerwalt, con Pietro Castellitto che interpreta il re del porno Riccardo Schicchi, “Queer” di Luca Guadagnino, il più internazionale dei registi italiani che dirige Daniel Craig in un film basato su un romanzo di William S. Burroughs, e Iddu” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, liberamente ispirato alle vicende riguardanti il boss mafioso Matteo Messina Denaro, con protagonisti Toni Servillo ed Elio Germano.

Se la corsa al Leone d’oro cattura sempre le maggiori attenzioni, la selezione di titoli del fuori concorso si fa ugualmente notare sia per la presenza di nuovi film di maestri riconosciuti e premiati in passato a Venezia, dal filippino Lav Diaz al giapponese Takeshi Kitano, sia di opere che vedono protagoniste altre stelle hollywoodiane: in particolare i divi Brad Pitt e George Clooney che tornano a recitare insieme nella commedia d’azione “Wolfs” diretti da Jon Watts.

Ce n’è per tutti i gusti insomma, tra film di autori affermati e lavori che seguono una maggiore dimensione spettacolare. Senza contare le altre sezioni, come quella del ricco concorso di Orizzonti che punta in particolare gli esordi, ai registi emergenti e alle cinematografie meno conosciute, cercando rappresentare le nuove tendenze estetiche ed espressive del cinema. Tra queste c’è sicuramente la commistione con la serialità, tra le novità dei festival negli ultimi anni e in questa edizione della Mostra rappresentata in una sezione specifica da quattro miniserie d’autore: “Disclaimer” di Alfonso Cuaron con protagonista Cate Blanchett, “Los anos nuevos” di Rodrigo Sorogoyen, “Families Like Ours” di Thomas Vinterberg e “M. Il figlio del secolo” di Joe Wright con Luca Marinelli chiamato a interpretare Benito Mussolini negli episodi di questo progetto basato sull’omonimo romanzo storico di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega.

Pur programmate spezzate in due giornate, una sfida da maratoneti seguirle al Lido per il pubblico. Certo ormai gli appassionati si stanno abituando all’espansione della durata anche dei film. Se una volta arrivavano mediamente a cento minuti, con non molte eccezioni, oggi sotto le due ore se ne vedono decisamente pochi.

Forse per l’influenza narrativa proprio delle serie televisive che d’altro canto nello stile hanno acquisito sempre più un’impronta cinematografica.

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