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Cento anni fa nasceva un’icona: l’Italia ricorda Mastroianni

Cento anni fa nasceva un’icona: l’Italia ricorda Mastroianni

Tra i suoi ruoli più famosi spicca quello in “La Dolce Vita”

29 settembre 2024
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Padre ebanista, madre ex impiegata alla Banca d’Italia, lui perito edile, natali a Fontana Liri in provincia di Frosinone, nipote dello scultore Umberto Mastroianni, Marcello Mastroianni incarnava l’attore italiano per eccellenza. C’era lui nell’indimenticabile scena del bagno nella fontana di Trevi a Roma con la seducente Anita Eckeberg sotto la regia di Federico Fellini nel film italiano forse più famoso al mondo, La Dolce Vita. Morto a Parigi nel 1996 per un tumore al pancreas, in questi giorni si celebra il centenario della nascita dell’attore il 28 settembre 1924. Girò 140 film, la passione per la recitazione ce l’aveva sin da piccolo, fu comparsa anche in un film di Vittorio De Sica, I bambini ci guardano. Il debutto vero e proprio nel mondo del cinema arriva nel 1948 con I miserabili.

Recita in seguito in commedie realistiche di Luciano Emmer come Domenica d'agosto del 1950 e successivamente arrivano le prime parti drammatiche, come quella in Febbre di vivere (1953) di Claudio Gora. I primi film a renderlo davvero famoso furono Le notti bianche (1957) di Luchino Visconti e soprattutto I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, in cui recitò con Vittorio Gassman, Totò e Claudia Cardinale. Con Sophia Loren lavorò moltissimo, anche grazie all’innegabile chimica che si creava quando recitavano insieme, resa celebre in particolare da Ieri, oggi, domani (1963) e poi da Matrimonio all’italiana (1964). In quegli anni Mastroianni fu anche protagonista di Divorzio all’italiana (1961) con Stefania Sandrelli, La notte (1961) di Michelangelo Antonioni, con Jeanne Moreau e Monica Vitti, e il futuristico La decima vittima (1965) di Elio Petri, i film che, oltre a quelli di Fellini, contribuirono maggiormente alla sua fama di attore simbolo del cinema italiano degli anni Sessanta.

Film come La grande abbuffata (1973) di Marco Ferreri, Todo modo (1976) di Elio Petri, Ciao maschio (1978) di Ferreri e La terrazza (1980) di Ettore Scola accrebbero il suo status di attore versatile e di grande spessore, adatto sia al cinema per il pubblico più largo sia per quello più intellettuale, e a partire dagli anni Settanta e soprattutto nel decennio successivo fu scelto per ruoli di rilievo nei film di alcuni dei registi internazionali più eclettici del periodo, come Roman Polanski, Agnès Varda, Robert Altman, Wim Wenders e Theo Angelopoulos. La sua assiduità nell’accettare parti continuò anche negli anni Ottanta e Novanta, sia con Fellini – La città delle donne (1980), Ginger e Fred (1986) – sia con Scola – Splendor e Che ora è, entrambi del 1989, entrambi al fianco di Massimo Troisi – e infine, tra i molti, con Sostiene Pereira (1995) di Roberto Faenza. Negli ultimi mesi di vita, mentre girava in Portogallo Viagem ao princípio do mundo di Manoel de Oliveira, aveva affidato al video girato dalla sua compagna Anna Maria Tatò, “Mi ricordo, sì, io mi ricordo”, una lunga, appassionata e spiritosa confessione autobiografica”.

Mastroianni fu candidato per tre volte al premio Oscar (per Divorzio all’italiana, 1961 Una giornata particolare, 1967, Oci ciornie, 1977), vinse due Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes, due Coppe Volpi per il migliore attore al Festival del cinema di Venezia, otto David di Donatello e decine di altri premi per la sua recitazione. Come disse lui stesso in una delle ultime interviste, «l’ho ben riempita, la mia vita. Mi posso accontentare. Insisto: sono fortunato» Si sposò una sola volta, con l’attrice Flora Carabella, da cui si sarebbe poi separato senza mai divorziare e con la quale ebbe la figlia Barbara, ma visse alcune relazioni diventate famose con altre dive del cinema: prima la statunitense Faye Dunaway, conosciuta sul set di Amanti (1968); poi la francese Catherine Deneuve, con cui ebbe la seconda figlia, Chiara, e infine con la regista Anna Maria Tatò. Gli rivolge un pensiero il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «A cento anni dalla nascita, desidero rendere omaggio a Marcello Mastroianni, emblematica icona teatrale e cinematografica del panorama artistico mondiale. Mastroianni riuscì a trasporre sul palcoscenico e nelle sale cinematografiche le molteplici sfumature di una realtà complessa come quella del Novecento». Poste Italiane ha dedicato all’attore un francobollo con primo annullo ieri 28 settembre.

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