Stellato di Pala, una star da “3 bicchieri”
Tra i più apprezzati Òrriu Veòr di Quartomoro, cantina di Marrubiu. Il Punta San Michele di Arriali di Paolo Pitzolu a Iglesias. Donnikalia di Ferruccio Deiana a Settimo San Pietro. Il Cardile di Nuraghe Antigori nel territorio di Capoterra
Il Vermentino di Sardegna brilla con diverse etichette prestigiose nel sud dell’isola. Partendo da Monte Arci e spingendosi giù in Marmilla e Parteolla per arrivare al Campidano di Cagliari e al Sulcis-Iglesiente, quest’uva regala grazie ai terreni calcarei e argillosi, e all’immancabile salinità che gli viene regalata dal mare note particolari che si differenziano da
quelle di altri vermentini sardi e che, da una cantina all’altra, racchiudono proprietà particolari. La guida 2025 di vinodabere.it dell’isola segnala sei bottiglie del 2023 di questi territori: il Vermentino di Sardegna Òrriu Veòr di Quartomoro, cantina di Marrubiu dunque del basso Oristanese; il Punta San Michele di Arriali di Paolo Pitzolu a Iglesias; il Vermentino di Sardegna Donnikalia di Ferruccio Deiana a Settimo San Pietro; il Vermentino Cardile di Nuraghe Antigori in territorio di Capoterra lungo il pellegrinaggio di Sant’Efisio vero Nora dunque vicinissima al mare; e ancora lo Stellato Nature di Pala a Serdiana. Una scelta che non sminuisce chiaramente le altre decine e decine di etichette esistenti. Stellato è una bottiglia che è diventata un po’ il simbolo del Vermentino di Sardegna, visto che da una decina d’anni, e anche per il 2025, raccoglie il riconoscimento dei Tre bicchieri del Gambero rosso.
«È un vino che ha una storia interessante – sottolinea Fabio Angius, direttore commerciale di Cantine Pala –. I cloni del vitigno sono stati acquistati da Sella e Mosca nel 1948, quando non esistevano le denominazioni doc e docg. In vigna abbiamo sempre le piante sviluppate da allora, non sono mai state aggiunte altre barbatelle».
Un vino che uno degli orgogli di una cantina che va avanti da tre generazioni. «Facciamo circa 32mila bottiglie all’anno di Stellato – prosegue Angius – . Le caratteristiche principali sono la finezza, l’eleganza e la freschezza. La conferma che tutto il territorio è vocato al vino e dunque la qualità inevitabilmente viene fuori».
Territori vocati, dunque. Lo conferma anche Piero Cella, enologo che cura diverse cantine nell’isola oltre che essere proprietario di una, il Quartomoro in territorio di Marrubiu. «I suoli sono determinanti – sottolinea –. In Gallura nelle sue docg emerge il granito. Il Vermentino di Sardegna è più semplice ma a volte più elegante. La semplicità piace al consumatore. Fra i due però parliamo sempre di vino dell’identità forte e la classificazione docg del Vermentino di Gallura, uno strumento di visibilità, non significa che la qualità dei Vermentini di Sardegna doc si minore».
Vermentino di Sardegna che ha una grande flessibilità anche nell’abbinamento con svariati momenti e con diverse pietanze. «Le varietà sono tante – conferma Cella – e sono determinate da molteplici fattori come la vendemmia, magari anticipa o tardiva, l’esposizione eccetera. In ogni caso il vino non ha tanti tannini ma grande vitalità. Può essere ottimo come aperitivo, fantastico con i crostacei e con le note speziate abbinarsi a piatti con i funghi o a carpacci. Quello che produciamo noi ha 13 gradi ed è molto versatile grazie alla sua mineralità e freschezza».
Con l’aumento della produzione cresce la voglia dei produttori di cimentarsi con nuove esperienze. È il caso di Su’Entu, cantina di Sanluri che proprio giovedì 17 ha presentato il Terruas, il suo nuovo Vermentino di Sardegna superiore 2023, insieme al Cannonau riserva Terruas. Un Vermentino che si aggiunge a Su’Imari e Su’Orma. «Il progetto – osserva Domenico Sanna, direttore di Su’Entu - mette insieme l’esperienza fatte in questi anni e il fatto che la nostra azienda ha una grande estensione e dunque possiede delle vigne con esposizioni diverse. La realtà è che il vitigno Vermentino di Sardegna ha una grande ricchezza di varianti e dunque è possibile proporre bottiglie con caratteristiche e qualità diverse».