Milly D’Abbraccio senza filtri a Belve: «Nell’hard non avevo rivali. Oggi faccio sesso a pagamento»
L’ex pornodiva italiana, che oggi ha 60 anni, ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera e della sua vita privata, tra relazioni, riflessioni esistenziali e nuove scelte professionali.
Roma A quasi vent’anni dal suo ritiro dalle scene del cinema per adulti, Milly D’Abbraccio torna a far parlare di sé con una confessione a tutto tondo nello studio di Belve, il talk show di Rai 2 condotto da Francesca Fagnani. Con franchezza e ironia, la pornodiva italiana degli Anni 90, che oggi ha 60 anni, ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera e della sua vita privata, tra relazioni, riflessioni esistenziali e nuove scelte professionali.
«Nell’hard non avevo rivali», ha affermato senza esitazione D’Abbraccio, rivendicando il proprio stile come innovativo e fuori dagli schemi: «Sono arrivata dopo Moana e Cicciolina, ma ero diversa. Mentre loro portavano un’immagine fiabesca o statuaria, io ero moderna, d’attacco. Un’attrice prestata al porno». E ancora: «I miei film sono i più belli del cinema porno italiano, perché io sapevo recitare».
Il confronto con Moana Pozzi, inevitabile, viene affrontato con lucidità e un certo disincanto: «In vita l’hanno accusata troppe volte, poi morta è diventata una santa. Avrebbero dovuto celebrarla di più prima, e aggredirla di meno». Dopo la scomparsa della collega, Milly si è sentita “l’ultima vera pornodiva”, ma aggiunge: «Se ci fosse stato Internet all’epoca, sarei diventata planetaria».
Non mancano i passaggi più intimi, tra cui il rapporto con il padre – «uno dei primi scambisti in Italia» – che secondo lei avrebbe influito sulla sua libertà sessuale: «Mi ha trasmesso qualcosa di erotico. Forse è anche per questo che mi sono avvicinata all’hard». Parlando di sentimenti, ammette: «Ho amato le persone sbagliate». E svela: «In 60 anni, ho vissuto dieci anni di relazione con due donne. Sessualmente l’intesa era migliore, ma nella vita sono più pesanti. Alla fine ho deciso di tornare con gli uomini».
D’Abbraccio ha ricordato anche l’episodio televisivo che la vide protagonista durante un provino di X Factor nel 2010, quando si scontrò con A
n na Tatangelo: «Ero lì per accompagnare una cantante, ma quando la attaccarono intervenni. Tatangelo mi rispose in modo sgarbato, era la meno competente dei giudici».Ma la rivelazione forse più sorprendente arriva quando parla della sua attuale attività: incontri sessuali a pagamento, scelti con cura. «Sono libera, decido io. Seleziono industriali, avvocati, uomini di un certo livello. Faccio una sorta di casting e scelgo chi ritengo all’altezza», spiega. Il compenso? «In media tra tremila e quattromila euro, ma a volte preferisco regali importanti».
Alla domanda se si consideri una escort, risponde senza imbarazzi: «Mi sono addentrata in quel mondo. La figura della pornodiva non è più il sex symbol per eccellenza, oggi è l’escort quella che alimenta le fantasie maschili». E sul sadomaso? «Ci penso. Se qualcuno ti paga anche diecimila euro per essere maltrattato, per mangiare in una ciotola... beh, due pensieri me li faccio».
Tra i grandi nomi legati alla sua vita sentimentale, Milly cita personaggi come Roberto Benigni, Renzo Arbore, Luciano De Crescenzo, Beppe Grillo e Antonio Zequila, ricordando con particolare affetto la storia con quest’ultimo: «Ci conoscemmo nel 1990, io ero già madre. È stata una relazione intensa, durata circa un anno e mezzo».
Infine, alla domanda su chi riporterebbe in vita, la risposta è netta: «Mio padre. Gli chiederei scusa». In questa frase, forse, si racchiude tutto il senso di un’intervista che non ha avuto paura di scavare, anche laddove avrebbe potuto far male. Milly D’Abbraccio, oggi come ieri, non ha mai rinunciato a raccontarsi senza filtri.