La Nuova Sardegna

L’evento

L’Accademia “Mario Sironi” di Sassari protagonista al Performing Festival di Catanzaro

L’Accademia “Mario Sironi” di Sassari protagonista al Performing Festival di Catanzaro

Grande successo per la postazione di performing art nel metaverso all’evento internazionale

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Sassari L’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari è stata protagonista, tra le undici istituzioni di alta formazione coinvolte, del PRMG Performing Festival, evento internazionale dedicato alle arti performative organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, concluso il 31 maggio scorso e finanziato con i fondi PNRR banditi dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

L’evento, a cura della professoressa Simona Caramia, responsabile scientifico del progetto, ha proposto un programma ricco di incontri sul tema del corpo come strumento tecnico di ricerca artistica, proponendo un approccio alla visione del ruolo dell’arte performativa come pratica socio-politica oltre che come esperienza estetica, dando ai partecipanti occasione di riflettere sul concetto dello spazio pubblico come luogo di relazione e integrazione.

Cruciale a questo proposito è stato l’intervento dell’artista di fama internazionale Regina Josè Galindo, che nelle sue opere, senza filtri, nel talk organizzato all’interno della splendida cornice scenica del Teatro Politeama, ha svelato traumi, cicatrici e ferite alle quali viene sottoposto il corpo delle donne durante la dittatura militare in Guatemala.

Con la sua arte la performer sudamericana denuncia il genocidio della popolazione autoctona del suo paese estendendo l’accusa all’educazione di matrice patriarcale che impera trasversalmente in ogni cultura e domina ogni strato sociale, accusando, a livello planetario, la ferocia degli strumenti militari di oppressione sui diritti umani.

Giocosa e leggera, quasi a bilanciare la poetica drammatica della Galindo, è arrivata la lingua universale dell’arte performativa di Nezaket Ekici; prezioso, a supporto dei talk e dei workshop sulle pratiche performative, è stato il contributo teorico sulla differenza fra performance art e video arte proposto dalla docente e studiosa d’arte performativa Valentina Valentini.

L’Accademia “Sironi”, nella suggestiva veranda liberty del Parco di Villa Margherita, ha proposto una postazione di performing art nel metaverso gestita dagli studenti della scuola di Nuove tecnologie, a cura della professoressa Sonia Golemme in cooperazione con i docenti Pietro Pirino e Diego Ganga, rispettivamente coordinatore della Scuola di Nuove tecnologie e docente di Tecniche di modellazione digitale 3D dell'Accademia di Sassari, a disposizione della cittadinanza per tutta la durata del festival. Ospite per tre giornate del festival di Catanzaro, in un’immersione sensoriale inarrestabile e totalizzante, tra stimoli, spunti, momenti di sincera convivialità, la “delegazione” dell’Accademia di Belle Arti “Sironi” è tornata a Sassari certa di aver preso parte a un momento storico nell’evoluzione della metodologia della ricerca scientifica in campo artistico nei contesti accademici di alta formazione AFAM.

«Se si cercasse un modello pedagogico virtuoso, capace di trasferire alle future generazioni la cultura della valorizzazione dei territori e l’eredità della potenza del linguaggio dell’arte, il PRMG-Performing Festival di Catanzaro sarebbe certamente l’esempio migliore a cui aspirare», dicono i docenti dell’ABA “Mario Sironi”, Pietro Pirino, Diego Ganga e Valeria Brandano.

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