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Costa di Villasimius, bellezza assoluta tutta da preservare

di Andrea Massidda
Costa di Villasimius, bellezza assoluta tutta da preservare

Nell’area marina spiagge candide mozzafiato ma anche scogliere e fondali di posidonia

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C’è una zona, nella costa sud-orientale della Sardegna, dove da millenni il granito delle montagne va a tuffarsi nel mare e il vento disegna i profili delle dune scolpendo la sabbia. È l’Area marina protetta di Capo Carbonara, a Villasimius, un mosaico di spiagge mozzafiato, scogliere, lagune e fondali di posidonia. Le spiagge di Porto Giunco, Campulongu, Simius, Campus e Punta Molentis non sono semplici distese di sabbia, ma il risultato di un antichissimo e delicatissimo dialogo tra terra e mare. Eppure, questo straordinario equilibrio è sempre più minacciato. Lo scorso fine settimana uno spaventoso incendio ha devastato il verde intorno a Punta Molentis, uno degli angoli più preziosi e fotografati della costa, costringendo decine di bagnanti alla fuga via mare. La Protezione civile ha tratto in salvo diverse persone rimaste intrappolate dal fuoco, mentre le fiamme divoravano la macchia mediterranea e annerivano le rocce di granito. È stata una corsa contro il tempo, un dramma che ha mostrato con violenza quanto fragile possa essere questo luogo. Ma Punta Molentis è anche il simbolo di una Sardegna che ha deciso di reagire: qui da anni, per esempio, è in vigore il numero chiuso durante la stagione estiva per proteggere l’ecosistema dall’impatto del turismo di massa.

Il viaggio nella costa di Villasimius continua lungo la spiaggia di Porto Giunco, una striscia di sabbia che separa il mare dallo stagno di Notteri, habitat di fenicotteri rosa e uccelli migratori, in un perfetto esempio di ecosistema di transizione. Dall’alto della torre spagnola che domina il promontorio, il panorama è da togliere il fiato: un mare che sfuma dal turchese al blu profondo e, alle spalle, le saline, specchi d’acqua scintillanti al sole. La spiaggia della Fortezza Vecchia, vicino al porto turistico, è uno degli esempi più virtuosi di gestione ambientale: qui la Posidonia spiaggiata non viene rimossa, ma lasciata a svolgere il suo ciclo naturale di protezione della sabbia, mentre campagne di sensibilizzazione educano turisti e studenti sull’importanza di questo habitat.

Allo stesso modo, Porto Sa Ruxi conserva intatta la sua identità mediterranea grazie alle dune di ginepri secolari, un ecosistema considerato prioritario dall’Unione Europea e protetto da rigorosi piani di conservazione. Anche la spiaggia di Cava Usai, con la sua imponente ex cava di granito dismessa, racconta la storia di un territorio che ha saputo trasformare antiche ferite in paesaggi di straordinaria bellezza. Qui, la sabbia dorata si mescola a pietre levigate dal tempo, in un equilibrio tra la memoria dell’uomo e la forza rigeneratrice della natura. Infine, Simius, la spiaggia più vicina al centro di Villasimius, con i suoi chilometri di sabbia bianca e il mare trasparente, rappresenta il cuore pulsante dell’economia turistica della zona. Ma anche qui, la tutela ambientale è al centro delle politiche di gestione, consapevoli che la bellezza di queste spiagge non può essere data per scontata. L’Area marina protetta di Capo Carbonara è un esempio di come la tutela dell’ambiente e il turismo di qualità possano e debbano coesistere. Ma gli eventi estremi, come l’incendio di Punta Molentis, ci ricordano che la difesa di questo patrimonio naturale non è una battaglia vinta una volta per tutte. È un impegno quotidiano, che riguarda istituzioni, cittadini, turisti. Perché difendere Capo Carbonara significa difendere un pezzo di Mediterraneo, di identità, di futuro.

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