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Il mercato di San Benedetto di Cagliari tra banchi e storie, nuova meta del turismo esperienziale

di Enrico Gaviano
Il mercato di San Benedetto di Cagliari tra banchi e storie, nuova meta del turismo esperienziale

La sede storica è in fase di ristrutturazione e i 170 standisti si sono dovuti trasferire in piazza Nazzari

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Non solo un mercato ma anche un simbolo cagliaritano. Il mercato di San Benedetto rappresenta da quasi 70 anni un punto di incontro quotidiano dei cittadini ma anche un’attrazione turistica visto che secondo il portale Tripadvisor la visita al mercato è una delle principali cose da fare a Cagliari. La struttura ha mostrato i segni dell’usura in questi ultimi anni. La sua inaugurazione risale al 1957, e rattoppo dopo rattoppo, alla fine si è deciso di intervenire pesantemente. A marzo di quest’anno i 170 standisti sono stati trasferiti nel mercato provvisorio di piazza Nazzari, al fianco del teatro Lirico, a circa 500 metri dal mercato originario. Una soluzione prevista per un altro anno e mezzo prima della riapertura del mercato posto nel quadrato compreso fra via Tiziano, via Cocco Ortu, via Bacaredda e via Pacinotti.

I lavori di rinnovamento produrranno una struttura moderna con tanti servizi in più ma sempre su due piani per una superficie di 800 metri quadri. Voci contrastanti fra gli espositori. Molti vivono da sempre il mercato: stand passati da padre a figli e poi anche a nipoti. Un piccolo mondo che è uno spicchio di storia di Cagliari. Lo spazio dedicato ai prodotti del mare era una leggenda del vecchio mercato.

Ma c’è chi non si lamenta della nuova sistemazione. Maurizio Piombino, 62 anni, lavora al box dei pesci da 44 anni. «Qui le potenzialità sono enormi – sottolinea –. Intanto abbiamo a disposizione un numero superiore di parcheggi. Ora c’è un piccolo calo dovuto al fermo pesca ma in genere si lavora bene. Turisti? In quest’ultimo mese ne abbiamo visti tanti». Al suo fianco Saverio Lonero. Anche lui erede di una famiglia di pescivendoli. «Mio nonno aveva il box al mercato del Largo, che ora non c’è più. Io ho seguito la tradizione. Qui non va male: all’inizio la gente era un poco disorientata ma ora sta facendo l’abitudine e trova i box preferiti più rapidamente».

Tanta storia anche dietro l’attività di Maurizio Lai, macellaio specializzato nella carne di maiale e di agnello. «Lavoro da sempre al mercato, ho iniziato da ragazzino: era il 1977. Siamo una famiglia legata alla gastronomia. Mio zio era Lilliccu, titolare di uno delle trattorie più conosciute a Cagliari». «Qui al mercato provvisorio – aggiunge Maurizio Lai – le cose non vanno benissimo ed è un peccato perché le potenzialità ci sono, a cominciare appunto dai parcheggi. Abbiamo perso un po’ di clienti forse perché non hanno voglia di arrivare sin qua. Ma speriamo che con il passare del tempo anche i dubbiosi si convincano». ù

L'insegna recita: «da Grazi, Tizi e Simo pane, pasta fresca, dolci e specialità sarde». È il box di Grazia Loi anche lei cresciuta fra gli stand del mercato e che con le due colleghe continua l’attività con passione. «Il primo periodo dopo il trasferimento – dice Grazia Loi – è stato duro. Abbiamo avuto anche un ricambio di clienti ma per fortuna abbiamo il supporto del Comune che cerca di darci una mano in tutte le richieste».

A proposito di turisti, ci sono anche visite guidate al mercato. Hanno sempre un grande successo. Come quelle svolte da Cristina Mamusa che con la sua società «Le strade del gusto» porta piccoli gruppi da 2 a 6 turisti per volta. «Il tour dura un’oretta. Passiamo in tutti i settori. Gli assaggi sono il piatto forte e alcuni vogliono provare anche le cozze crude. Chiudiamo con la sosta nel box dei Cherchi con degustazione di salumi, formaggi e vino. Una forma apprezzata di turismo esperienziale»”.

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