L’anima di Palermo incontra Sassari, l’arancina conquista i palati sardi
Davide Messina ha aperto un take away unendo i gusti delle due isole
Si sa, spesso l’amore è l’ingrediente segreto che cambia un destino. È per amore, infatti, che Davide Messina, palermitano doc, ha scelto di approdare a Sassari, dove da nove anni porta con sé un bagaglio di profumi, sapori e memoria. In via Sulcis 3, la sua gastronomia Dal Siciliano è oggi un take away, piccolo avamposto di cultura gastronomica isolana, un luogo dove l’arancina – rigorosamente al femminile – racconta storie di casa e di strada.
L’idea nasce da una mancanza: «Quando mi son trasferito in città ho provato a cercare un lavoro senza successo. La lampadina si è accesa quando, avendo voglia di cucina di casa ho provato a cercare in zona una gastronomia tipica siciliana», racconta Davide. Così, questo gap gastronomico ha fatto scattare la molla: nel 2017, Davide decide di lanciarsi in un progetto tutto suo. Oggi Dal Siciliano è un rifugio per nostalgici e curiosi, un laboratorio dove la tradizione palermitana dialoga con la creatività sarda. Le arancine restano il cuore pulsante del locale: al ragù e al prosciutto cotto come vuole la tradizione, ma anche in versioni più libere, nate per incontrare il gusto sassarese.
«All’inizio i palermitani mi guardavano male – sorride – ma poi hanno capito che si può innovare anche nel rispetto delle radici». Oggi i clienti sardi ne vanno matti: le arancine sono il prodotto più richiesto, che volano via ogni giorno tra una pausa pranzo e una merenda golosa. «Sono loro che mi mantengono – ammette Davide – perché qui la gente ama la semplicità fatta bene, quella che profuma di casa anche se viene da lontano».
Accanto allo street food più autentico – pane e panelle, sfincione, anelletti al forno, caponata di melanzane – Davide propone anche i dolci simbolo dell’isola, cannoli e cassate, eseguiti con rigore. «Il segreto del cannolo? La ricotta deve essere di pecora, e la cialda leggera e croccante. Le preparo io, non le faccio arrivare già pronte». Il risultato è una goduria vera, in tre varianti (granella di pistacchio, perle di cioccolato fondente e canditi freschi), che restituisce tutta la freschezza di un dessert nato per le feste e diventato quotidiano. Dietro al banco, Davide è un artigiano solitario, autodidatta per passione.
«Non ho avuto maestri: ho imparato da solo, provando, sbagliando, facendo assaggiare agli amici». A far scattare la passione non è stata la tradizione culinaria della famiglia di origine – «mia madre cucina solo per sopravvivenza» dice sorridendo – ma da una scintilla tutta sua che lo ha portato a sviluppare una passione particolare per lievitati e fritti. Così ogni giorno impasta, frigge, farcisce con amore. C’è un filo che lega Palermo e Sassari, e passa per la contaminazione. Davide si è innamorato della fregula ai frutti di mare, della fainè, e riconosce nello zimino sassarese un lontano cugino delle “stigghiole” palermitane a base di interiora di agnello. “Dal Siciliano” è un piccolo laboratorio di tutela delle radici gastronomiche, dove il passato e il presente si fondono in un boccone.

