La Nuova Sardegna

Film 2025

Svetta il cinema anarchico di Maresco, promossi anche Jarmusch e Anderson – la top ten

di Fabio Canessa
Svetta il cinema anarchico di Maresco, promossi anche Jarmusch e Anderson – la top ten

In classifica i titoli distribuiti nei cinema italiani dall’inizio di gennaio a oggi

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Quali sono i migliori film del 2025? L’anno sta per concludersi e non ci si può sottrarre al gioco della classifica personale. Una top ten stilata prendendo in considerazione i titoli distribuiti nei cinema italiani dall’inizio di gennaio a oggi, escludendo quindi lungometraggi usciti direttamente su qualche piattaforma.

1) Un film fatto per Bene. Summa del cinema anarchico e corrosivo di Franco Maresco. Una riflessione su se stesso, sull’arte e sull’Italia che mette in evidenza il pessimismo cosmico dell’autore stemperato da un’irresistibile e spietata ironia. Funereo ed esilarante.

2) La voce di Hind Rajab. La storia della bambina palestinese simbolo delle vittime innocenti nella Striscia di Gaza, con la registrazione della sua vera voce a guidare una drammatizzazione di fatti reali che sconvolge e lascia ammutoliti. Un instant movie che trascende il cinema.

3) Generazione romantica. Dall’alba del nuovo millennio al post-covid, vent’anni di storia e rapidi cambiamenti in Cina riflessi nella storia di una coppia. La poetica di Jia Zhang-ke si rinnova elaborando temi centrali del suo percorso e utilizzando anche scene di film precedenti.

4) Il seme del fico sacro. Il racconto di una famiglia che diventa specchio di un Paese. Girato dal regista iraniano dissidente Mohammad Rasoulof prima di fuggire da Teheran, è un lucido atto di accusa contro la repressione, le ingiustizie e le dinamiche patriarcali.

5) Warfare. Potente e claustrofobica immersione, quasi in tempo reale, in una situazione di assedio durante la guerra in Iraq. Una ricostruzione realistica basata sull’esperienza diretta dell’ex marine Ray Mendoza, il cui nome figura come regista e sceneggiatore al fianco a quello di Alex Garland.

6) Father Mother Sister Brother. Non nuovo a film episodi, Jim Jarmusch confeziona tre storie dove esplora diversi legami familiari con una messa in scena minimalista, umorismo a tratti surreale e sfumature malinconiche che scaldano il cuore. Leone d’Oro alla Mostra di Venezia.

7) Presence. Affascinante riflessione sullo sguardo firmata da Steven Soderbergh con una ghost story interamente costruita dal punto di vista del fantasma. Una soggettiva che guida lo spettatore all’interno della casa di una famiglia in crisi.

8) Una battaglia dopo l’altra. Paul Thomas Anderson è una garanzia. Con grande abilità mescola generi, dall’action al dramma familiare passando per il western contemporaneo, e toni, dal tragico al comico sino al grottesco, per un altro dei suoi ritratti dell’America con le sue contraddizioni.

9) Black Dog. Un ex detenuto e un cane randagio, un’amicizia inaspettata ai margini del deserto del Gobi raccontata dal regista cinese Guan Hu in un film dal notevole fascino visivo che riflette su alienazione, colpa e redenzione.

10) A House of Dynamite. L’aggettivo più usato per definire Kathryn Bigelow è cazzuta e il perché lo fa capire anche questo film che immagina come gli Stati Uniti potrebbero reagire a un attacco nucleare, con un triplice punto di vista. Diretto, tesissimo e spaventosamente verosimile.

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