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L’AI è un pericolo o un’opportunità? Sfida per l’umanità

di Valentina Delussu*
L’AI è un pericolo o un’opportunità? Sfida per l’umanità

L'algoritmo che anima l’AI può impadronirsi anche di funzioni creative. Un esempio dal mondo della musica

14 dicembre 2023
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È dagli anni Cinquanta che si sente parlare di Intelligenza Artificiale, ma è solo nell’ultimo periodo che è diventata oggetto di dispute quotidiane. Il momento in cui questo è iniziato ha una data precisa: il 30 novembre 2022, quando il mondo ha conosciuto Chat GPT di Open AI. Si tratta di un chatbot, un software che simula una conversazione umana, fornendo come risposte agli utenti testi, immagini, musica, video o codici di programmazione. Dopo Chat GPT, l’offerta di nuove applicazioni dell’Intelligenza Artificiale cresce ogni giorno. Dopo il lancio di Chat GPT, Elon Musk ha affermato che l’Intelligenza Artificiale potrebbe essere più pericolosa delle armi nucleari, aggiungendo inoltre di temere che l’IA possa conquistare il mondo. Uno dei rischi più grandi dell’IA è la possibilità che essa sostituisca l’uomo non solo nelle mansioni manuali, ma anche nelle funzioni creative. Per concentrarci sul solo settore musicale, di recente Youtube ha lanciato Dream Track, una nuova funzione collegata ai suoi Youtube Shorts (brevi video simili a quelli di Tiktok o ai Reel di Instagram). Per creare un brano di 30 secondi, all'utente basta inserire una richiesta e selezionare il musicista di riferimento. Sette artisti, tra cui Sia, John Legend e Charli XCX, hanno dato a Dream Track la possibilità di utilizzare la propria voce: un modo per loro di provare a cavalcare l’onda dell’IA, evitando di esserne travolti. Dietro Dream Track c’è l’algoritmo Lyria di DeepMind, modello di “musica generativa” creata con l’IA su un repertorio di più di 10 milioni di brani. Sempre Lyria ha lanciato un’altra funzione, Music AI, che consente agli artisti di creare nuova musica o arrangiamenti di brani preesistenti. È possibile addirittura generare una partitura musicale a partire da una melodia fischiettata. Che ne sarà del diritto d’autore, ora che è così semplice chiedere a un computer di produrre musica originale? A chi sarà attribuita la proprietà intellettuale? Alle case discografiche, agli artisti, alle aziende dei software o all’IA?

Valentina,3C Liceo Linguistico De Sanctis Deledda, Cagliari


 

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