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Se soltanto gli adulti ascoltassero scoprirebbero che i giovani non sono zombie depressi senza sogni

di Emma Maddaluno*
Se soltanto gli adulti ascoltassero scoprirebbero che i giovani non sono zombie depressi senza sogni

Uso e abuso dei farmaci, cresce l’allarme per un analgesico che usato in modo improprio causa danni gravi

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Spesso noi giovani tendiamo a fare un uso improprio dei medicinali, facendoli diventare delle droghe, come ad esempio nel caso di un analgesico di cui non scrivo il nome commerciale. In circolo dal 2010, da allora al 2021 i decessi causati dall’abuso di questo farmaco sono aumentati di cinquanta volte in America. In Italia ha iniziato a diffondersi dal 2021, i casi per il momento sono pochi, ma, sempre in aumento soprattutto tra i giovani. Ma cosa è e cosa provoca questo medicinale?

È un analgesico, usato in campo medico e veterinario, ma usato in maniera inappropriata, crea una dipendenza talmente forte, che una sospensione istantanea del farmaco può portare alla morte dell'individuo, ma anche durante l'assunzione può causare un arresto cardiaco o shock anafilattico. Inoltre provoca stordimento, euforia ed effetto sedativo, per questo è chiamata “droga degli zombie”.

Paolo Crepet (nella foto), uno psichiatra italiano, ha espresso il suo parere sull'aumento dei decessi, a causa di questa droga, dicendo: «Non è un problema chimico, ma un problema di scopo. Noi stiamo non avendo più uno scopo. Essere anestetizzati è una metafora terrificante. Che una giovane generazione voglia giocarsi la vita qui e ora e senta l'idea di stare al mondo come un dolore e ti prendi un analgesico, credo che sia la metafora più terrificante».

Spesso gli adulti definiscono noi giovani, svogliati, senza nessuno scopo, senza sogni o passioni, apatici, che non sappiamo amare, ci descrivono come una massa di depressi.

Ma siamo veramente così? Spesso sono proprio gli adulti che reprimono i nostri sogni o le passioni, ridicolizzandoli e demotivando noi, giovani sognatori.

Ci definite apatici, ma non siamo noi che distruggiamo interi Stati e che per nucleo familiare intendiamo, padre, madre e figli. Ci definite depressi, ma non vi è mai capitato di ascoltarci o comprenderci. Noi giovani, siamo molto di più, siamo sognatori e appassionati, che ambiscono alla realizzazione dei propri desideri, con costanza e determinazione, chi nel mondo della scrittura, chi nel mondo dell'arte, chi nello sport, chi per la musica, chi per la medicina chi per la politica e chi per la cucina. Siamo ragazzi che per far valere lenostre idee non imbracciamo fucili e non etichettiamo gli altri ragazzi come il nemico soltanto perché hanno idee diverse dalle nostre, non classifichiamo le persone in base alla situazione economica, non discriminiamo le persone per il loro colore della pelle o la religione. Non siamo noi che reputiamo non Italiani ragazzi che sono nati e vivono in Italia, soltanto per il colore della carnagione. Per noi la famiglia è formata da persone che si amano, rispettano, stimano reciprocamente. Per noi l'amore è il gioire dei successi dell'altra persona, è il migliorare a livello personale ogni giorno, e mettere al primo posto quella persona e fare di tutto perché sia felice. Noi siamo la generazione che unisce ragazzi e ragazze, per combattere contro la cultura patriarcale e i femminicidi, dando voce alla parità di genere e alla libertà dell'individuo. Se soltanto gli adulti ci ascoltassero, ci capissero e motivassero i nostri sogni non ci definireste come zombie depressi senza sogni. Imparate ad ascoltarci e capirci e dopo a giudicarci.

*Emma è una studentessa dell’Istituto IIS Garibaldi Scienze Umane di La Maddalena
 

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