Elicotteri a peso d’oro, appalti decuplicati: così brucia il denaro
Nel 2023 la gara per i Super Puma va deserta. In quella successiva i prezzi vanno fuori mercato
Sassari Prima costavano 1 milione di euro a stagione. Adesso ne costano trenta milioni in tre anni, cioè cinque volte tanto. Due elicotteri Super Puma, stessi mezzi, stessa destinazione: spegnere incendi. A cambiare è solo il prezzo, completamente fuori mercato. A conti fatti, una singola ora di volo del super Puma oggi costa 40.000 euro. Tanto quanto uno stipendio annuale di un dipendente Forestas. Prima si pagava 10.000 euro l’ora, una cifra congrua.
La storia, ridotta all’osso è questa: una gara deserta. Poi un’altra. Poi un bando da 36 milioni per un mezzo che non esiste. Poi la toppa che è peggio del buco: aggiungere a mano una clausola che consente “offerte migliorative”. La Regione Sardegna ci ha messo il timbro, l’Unione Europea i soldi. Così entrano in scena una ditta austriaca e una svizzera, che si fondono al volo, si aggiudicano il pacchetto da 30 milioni, spengono gli incendi e salutano felici l’Italia dal cielo.
Il fuoco è nei boschi, ma a bruciare sono anche tanti soldi pubblici.
Il bando. Nel 2023, il Corpo Forestale della Regione Sardegna mette in campo un’idea tutto sommato logica: rafforzare la flotta aerea antincendio con due elicotteri pesanti Super Puma, capaci di trasportare fino a 4.000 litri d’acqua, con equipaggio e personale a bordo. Mezzi collaudati, resistenti, già impiegati in passato. Si fa il bando. Due mesi di operatività, 100 ore di volo garantite, costo stimato 900.000 euro per ciascun Puma. Troppo bello per essere vero. E infatti lo è: nessuno partecipa. Gara deserta. Troppo pochi i soldi, dicono le aziende. E non hanno torto: il costo reale sul mercato del lavoro aereo per un Super Puma si aggira tra i 170 e i 200 euro al minuto, cioè circa 10.000 euro l’ora. Il bando regionale ne offriva poco più di 9.000, inclusi rischi, logistica, manutenzione e personale. Tradotto: impossibile volare senza rimetterci.
Secondo bando, stesso flop Ma la macchina regionale non si arrende. Viene riproposto il bando il 22 dicembre 2023. Una data perfetta per fare shopping natalizio, un po’ meno per avviare una gara da milioni di euro con scadenze tecniche, pareri, richieste alla Centrale di Committenza che – puntualmente – rimanda tutto al mittente: documenti incompleti, incongruenze, errori da principianti. Risultato: seconda gara, secondo flop. Ancora una volta, deserta.
Nel frattempo, le altre Regioni si muovono. La Toscana prova con una gara da 10 elicotteri, andata deserta due volte, ma almeno rialza il budget da 15 a 19 milioni. La Sicilia vara bandi biennali, per dare continuità agli equipaggi e certezze ai fornitori. In Sardegna, invece, si entra in una nuova dimensione: quella del commissariamento.
L’Aircrane fantasma Visto che le cose vanno a fuoco, stavolta sul serio, Roma ha una soluzione: nominare un commissario straordinario per l’antincendio. Il suo primo atto? Pubblicare un bando europeo per il noleggio di un S064 Aircrane, un colosso del cielo progettato negli anni ’50, capace di sollevare 10.000 litri d’acqua, lento come un trattore, ma spesso risolutivo. Costo stimato: 36 milioni di euro. Peccato che non esista alcun S‑64 disponibile in Europa. Gara deserta anche questa.
Ma ecco che entra in scena la famosa “toppa peggio del buco”. A bando già aperto, viene aggiunta una clausola che consente “offerte migliorative”. Non prevista nel testo iniziale. Non pubblicata sulla Gazzetta europea. Ma tanto, si sa, in Italia si gioca meglio nei supplementari.
Il matrimonio svizzero-austriaco Nel giro di poche settimane, due aziende, una svizzera e una austriaca, si fondono appositamente per partecipare, e soprattutto per vincere, la nuova versione del bando. Hanno tutto ciò che serve: flotta, documentazione, business plan. E soprattutto: tempismo perfetto. Si aggiudicano il maxi appalto da 30 milioni di euro per tre anni: 9 milioni a elicottero per il 2024, poi 3 milioni per il 2025, e ancora 3 milioni per il 2026. La stessa Regione che nel 2023 proponeva 900.000 euro a super Puma per due mesi, oggi paga dieci volte tanto. Per gli stessi elicotteri. Con lo stesso carico d’acqua.
Facciamo due conti semplici: il Super Puma costa sul mercato 10.000 euro all’ora. In Sardegna, la Regione lo paga 40.000 euro all’ora. Con l’aggravante che i soldi pubblici ora volano in direzione nord: verso Svizzera e Austria, fuori dall’Italia, fuori dalla Sardegna, fuori da ogni logica di sostenibilità amministrativa.
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