La Nuova Sardegna

La truffa

Al telefono l’imbroglio dei rimborsi

Al telefono l’imbroglio dei rimborsi

Il finto operatore millanta sicurezza, poi scompare nel nulla se viene scoperto

13 maggio 2024
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Sassari «Pronto, buongiorno! Parlo con la signora... (nome corretto, ndr) ?» La voce femminile è squillante, l’accento un mix tra romano e ciociaro, il tono è quello allegro di chi non vede l’ora di darti una bella notizia. «Sono io, con chi parlo?». «Ribuongiorno signora, chiamo per conto di... (operatore energia elettrica, ndr) dall’ufficio di Sassari. L’avviso che c’è stato un problema e lei sta pagando di più per la sua fornitura in via... (indirizzo corretto, ndr), si è accorta che la bolletta è troppo alta? C’è stato un errore, si è accorta vero??». «No». «Ah, non si è accorta? Senta signora se gentilmente mi fornisce l’Iban rimediamo subito, anzi subitissimo». «Scusi ha detto che sta chiamando dall’ufficio di Sassari, vero?». «Sì da Sassari signora. Le stavo dicendo, se lei mi comunica i sui dati...». «E dove si trova l’ufficio di Sassari, mi può dare l’indirizzo?». Pausa di qualche secondo, il tono diventa acidulo. «L’indirizzo? C’è la privacy, non sono tenuta a fornirlo, è una questione di riservatezza». «È un segreto? Perché se lei mi dice dove è l’ufficio vengo lì, parliamo di persona e risolviamo il problema». Richiesta non gradita, la sedicente operatrice mette giù. Inutile richiamare, il numero risulta “spento o non raggiungibile”. Il software che l’ha creato lo ha già cancellato. La truffa in questo caso non va a buon fine ma ha tutte le caratteristiche per trarre in inganno. Primo motivo: il numero chiamante non ha un prefisso anomalo ma quello di un operatore telefonico noto, dunque non genera sospetti né arriva l’avviso (per chi ha il servizio abilitato) di possibile chiamata spam. Secondo motivo: chi chiama fa il mea culpa, vuole rimediare a un errore restituendo soldi. Non chiede denaro, non propone contratti, ma vuole rimborsare l’utente che ha pagato troppo. Ecco perché tante persone, soprattutto i più anziani, si fidano e forniscono dati sensibili sul proprio conto corrente. Nel quale le somme, è facile intuirlo, non saranno accreditate ma prelevate in un amen. E quando ci si rende conto di essere stati truffati, è già tardi: al numero di telefono non risponde nessuno, la gentile operatrice dall’accento laziale insieme ai suoi tanti cloni saranno già diventati fantasmi impegnati in altri inganni.

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