Superati telefono, giornale, tv e la conversazione tra persone Il drammatico salto nei social della Generazione Z
La differenza fondamentale è che le informazioni vengono scambiate in maniera compulsiva e la verità dei fatti e delle situazioni non è più un limite oggettivo
Nel corso degli anni, i modi per comunicare tra persone sono cambiati quasi drammaticamente, mutando la nostra esistenza dal punto di vista sociale, antropologico e culturale. Per questo le due generazioni che analizzeremo (Anni 60 e Generazione Z) ci offrono diversi spunti di pensiero e ci portano a fare alcune domande. Come si differenziano i modi di comunicare dell’una e dell’altra generazione ? Questi cambiamenti hanno realmente o solo apparentemente mutato la società in cui viviamo?.
Negli Anni 60, la comunicazione avveniva in maniera più diretta nei modi e definita negli strumenti. Le persone si scambiavano lettere quotidianamente o si incontravano faccia a faccia. I giornali avevano un ruolo fondamentale nel trasmettere informazioni e anche la televisione, seppur agli inizi, diventava uno strumento essenziale. Quindi la comunicazione, a seconda del livello sociale della persona ( un famiglia della élite poteva permettersi la televisione e il telefono, mentre una famiglia povera riusciva a stento a portare un giornale a casa), disponeva di molteplici mezzi ma l’obbiettivo era sempre uno: informare, informare e ancora informare!
La Generazione Z, al contrario, si trova a comunicare tramite piattaforme social come Instagram, TikTok, WhatsApp e molte altre. La differenza fondamentale è che la comunicazione avviene in una modalità smisuratamente compulsiva. Ora le persone sono disponibili a condividere istantaneamente ogni dettaglio della loro vita, anche quelli più insignificanti o addirittura falsi. Da qui, la domanda che ci poniamo è: perché i giovani vogliono distorcere la realtà apparendo sui social in maniera diversa da come vivono realmente? Secondo noi, il fattore principale è la “bolla digitale” nella quale viviamo, dove ormai non si da più importanza alle amicizie perché se ne possono costruire nuove (pur non vere ) in un battito di ciglia, dove se non pubblichi su Instagram le foto del tuo ultimo viaggio vieni lasciato solo, dove se non posti la foto con il tuo compagno non puoi considerarti “realmente” fidanzato, per non parlare della facilità con cui i social influenzano le masse giovanili che non hanno ancora sviluppato un senso critico. In conclusione, la domanda che rimane è: riusciremo nel tempo a ristabilire le fondamenta di una buona, sincera e sana comunicazione?
*Samuele e Jacopo studiano al liceo Canopoleno di Sassari