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Il Natale con gli occhi di un bambino

di Sofia Doro*
Il Natale con gli occhi di un bambino

Un’esperienza intensa che ci accompagna. Ma si deve andare oltre l’apparenza consumistica

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Il Natale è la festa che porta con sé una magica essenza. Aspettando il 25 dicembre, ognuno di noi guarda nel profondo di se stesso; questo processo arriva per tutti, grandi e piccoli. I bambini si chiedono se sono stati abbastanza buoni durante l'anno, perché un uomo anziano, vestito di rosso, porti loro i giocattoli che desiderano.

Osservare attraverso gli occhi di un bambino il Natale è una esperienza intensa, ha un'essenza ineguagliabile. Poi si inizia a crescere, non si è adolescenti, ma nemmeno più così tanto bambini. Sei sulla soglia della porta, ti giri e vedi di fianco a te l'albero di natale, e continui a chiederti perché non sei ancora cresciuto quanto lui. Intanto, ti affacci per curiosare e vedi tutti i parenti che si danno da fare per arricchire la lunga tavola di ogni prelibatezza. Al Natale neanche ci dai molto conto, se non perché non vedi l’ora di aprire i regali ricevuti dai tuoi genitori, che si identificano come Babbo Natale, ma tu ormai sei grande e non vuoi dargliela vinta nel crederci, ma infondo sai che senza quel pizzico di ingenuità mischiata alla magia, non sarebbe Natale.

Crescendo, si matura, arriva la consapevolezza, e in periodo di festa si domanda a sé stessi cosa desidereremmo veramente, e ci si rende conto di non volere un giocattolo, un cellulare o dei vestiti all’ultima moda, ma qualcosa che non ha prezzo, eppure ognuno di noi pagherebbe per averla. La serenità è ciò che spesso si chiede per sé e i per propri affetti. Perché durante le giornate di festa non sei più quel bambino che freneticamente gioca e si diverte, ma ti fermi, e resti a osservare, osservi quelle sedie che ormai non sono più occupate da chi non pensavi che, un giorno, non ci sarebbe più stato; noti veramente le mancanze intorno a quella tavola sempre più imbandita di cibo, come se quest'ultimo volesse colmare gli spazi vuoti creati dall'assenza di determinate persone.

In seguito, si diventa genitori, e sono proprio i nuovi arrivati in questa vita che riaccendono dentro di noi una luce, si torna a credere nella magia del Natale attraverso gli occhi dei nostri bambini, a cui si cerca di far vivere delle feste ancor più magiche di quelle che si sono vissute; magie a cui in fondo al nostro spirito crediamo ancora. Il ciclo della vita continua, si diventa nonni, e le magie non finiscono mai percheé ci sono ancora i nipoti a cui farle vivere.

Il Natale è un ciclo, ti porta a capire che nella vita non c’è solo la magia, ma d’altronde non ci sono solo i problemi, ed è proprio attraverso il senso di mancanza provato durante questa festività, che si cercanodi risolvere i problemi che si incontrano durante tutto il resto dell’anno.

Alla fine, tenere sempre vivo il proprio spirito natalizio, conservare la magia di queste giornate, aiuta a superare il vuoto lasciato dalle persone che non ci sono più, e ti fa stare meglio proprio nel momento in cui, se ti fermassi a pensare, ti ritroveresti a stare peggio.

*Sofia è una studentessa dell’istituto Roth di Alghero
 

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