Un guasto a Casteldoria all’origine della crisi idrica di Sassari: ecco cosa è successo
Marco Soriga: «Enas al lavoro perché non si ripeta»
Sassari È stato un guasto nel punto di origine della rete idrica, a determinare lo stop all’erogazione in città, cominciato giovedì e andato avanti per buona parte della giornata ieri. «Un’emergenza imprevista, al quale il nostro personale sta rispondendo con grande impegno, senza risparmiarsi ore e ore di straordinari» spiega Marco Soriga, amministratore unico di Enas, l’ente che assicura l’approvvigionamento di acqua grezza ai potabilizzatori di Abbanoa.
Ad andare in tilt è stato il sistema di pompaggio dell’acqua del lago di Casteldoria, un piccolo bacino gestito da Enel tra Santa Maria Coghinas e Bortigiadas, da cui proviene l’acqua che alimenta gli acquedotti Coghinas 1 e 2, che a loro volta servono buona parte del Nord-ovest. Con una serie di accorgimenti, Enas era riuscita a rinviare a lungo i lavori che avrebbero dovuto interessare il lago, ma la settimana scorsa è stata costretta ad avviare lo svuotamento del bacino.
Mercoledì, il sistema di pompe allestito da Enas per non interrompere l’alimentazione del Coghinas 1 e 2 è andato in tilt ed è così cominciata la crisi che ha lasciato Sassari a secco per più di ventiquattr’ore, provocando disagi anche a Badesi, Santa Maria Coghinas, Valledoria, Castelsardo, Porto Torres e Stintino. L’alimentazione del potabilizzatore di Truncu Reale, che rifornisce gran parte di Sassari, è calata progressivamente sino ad azzerarsi alle 11 di giovedì. Enas aveva tentato di fare ricorso al bacino del Cuga, che si trova in profonda sofferenza con solo il 7 per cento della capienza riempita, ma le condotte alternative hanno impiegato troppo tempo a riempirsi, determinando così lo stop integrale dell’erogazione di acqua in città.
L’alimentazione di Truncu Reale tramite il Coghinas 2 è progressivamente aumentata nel corso della notte e Abbanoa ha riaperto i rubinetti alle 6 del mattino, ma nei quartieri di Sassari serviti dal serbatoio di via Milano lo stop è andato avanti sino al pomeriggio inoltrato. «Fra dieci o quindici giorni termineranno i lavori in corso sulla diga di Casteldoria e, a quel punto, saremo in grado di affrontare molto meglio guasti e rotture, senza arrivare a interruzioni integrali come quella di giovedì – spiega Soriga -. Un quadro che migliorerà ancora di più a marzo 2026, quando si concluderanno i cantieri Pnrr sugli acquedotti Coghinas 1 e 2». Per l’amministratore unico di Enas, anche le novità legislative presentate nei giorni scorsi a Sassari faranno la loro parte: «Quanto accaduto dimostra quanto fosse necessaria la recente approvazione delle norme emergenziali per il superamento dell’emergenza idrica da parte del Consiglio regionale su proposta della Giunta e dell’assessore Piu, che in tempi rapidi ci permetterà di avere a disposizione le risorse umane e finanziarie per affrontare le emergenze come quella appena avvenuta».