Sassari, in migliaia senza acqua per ore: la rabbia degli imprenditori
Intanto Abbanoa annuncia chiusure notturne fino al 25 luglio per evitare lo stop totale
Sassari Dopo l’ennesimo guasto alla rete idrica del Coghinas gestita da Enas, decine di migliaia di sassaresi sono rimasti per più di ventiquattro ore senza acqua. Un’emergenza esplosa senza alcun preavviso e durata più del solito, tanto che anche le cisterne di condomini e attività commerciali sono rimaste a secco, costringendo persone e imprenditori ad acquistare le bottiglie al supermercato, dato che non è stato attivato alcun servizio di autobotti per il rifornimento di acqua potabile.
L’erogazione in tutta la città è stata interrotta improvvisamente giovedì, anche se i disagi erano cominciati nei giorni precedenti per interventi programmati e lavori: alle 6 del mattino di ieri, il potabilizzatore di Truncu Reale ha ripreso a pompare acqua nelle condotte, ma in diverse zone della città i rubinetti sono rimasti asciutti sino al pomeriggio inoltrato.
Fantasia e proteste È il caso del salone Scarlett Hair Styilist di via Roma, dove la titolare Rossella Giudice e le sue dipendenti si sono armate di fantasia e hanno affrontato le difficoltà: con le forbici hanno forato i tappi e hanno trasformato le bottiglie da due litri del market in “spruzzini” per fare lo shampoo alle clienti. Lo stratagemma ha strappato un sorriso, ma non cancella rabbia e disagi: «Capisco che possano esserci guasti e interruzioni, capisco che si debbano fare i lavori sulla condotta, ma per noi si tratta comunque di costi aggiuntivi e disagi che nessuno ci rimborserà – afferma la titolare Rossella Giudice -. D’altra parte noi le bollette le paghiamo integralmente e non è il massimo, quando ti ritrovi a spendere per un servizio di cui non riesci a usufruire al cento per cento».
«Il problema è che non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione – aggiunge Rita Grezza, titolare della storica lavanderia Giada in via Roma – e se io non me ne fossi accorta, stamattina, avrei rischiato di subire danni gravissimi. La macchina funziona a secco, ma l’impianto di raffreddamento va ad acqua e non parte se non c’è erogazione e all’interno sarebbero rimasti 200 chili di abiti insieme al solvente». Come tutte le attività del quartiere, anche il lavasecco di Rita Grezza è rifornita da una cisterna: «Ma la riserva si è esaurita: in 21 anni che lavoro qui dentro, non ci era mai capitata una cosa del genere».
Ancora disagi Ma l’emergenza non è ancora terminata. Abbanoa, che gestisce l’erogazione dal potabilizzatore di Truncu Reale alle case dei cittadini, ha annunciato otto giorni di chiusure notturne per consentire il ripristino dei livelli del serbatoio di via Milano, uno dei più importanti in città e scongiurare così il pericolo di arrivare a uno stop totale dell’alimentazione idrica di Sassari. A partire da ieri notte e sino a venerdì 25 luglio saranno effettuate delle chiusure notturne dell’erogazione dalle 22 alle 8 della mattina successiva. Coinvolti i quartieri alimentati dal serbatoio di via Milano al servizio della zona alta di Sassari: Lu Fangazzu, San Paolo, San Giuseppe, Monserrato, Tingari, Monte Rosello medio, Sassari 2, Porcellana Alta, Badde Pedrosa, Valle Gardona e Gioscari. «Le chiusure serviranno a garantire sufficienti scorte per mantenere il servizio attivo durante la giornata» rassicurano da Abbanoa.