La Nuova Sardegna

Vivere la scuola

I programmi ministeriali hanno un grande alleato: il piacere di leggere un buon libro

di Alice Pinna*
I programmi ministeriali hanno un grande alleato: il piacere di leggere un buon libro

Impossibile apprendere con gusto se si percepisce la conoscenza solo come mezzo per essere valutati

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All’interno dell’ambiente scolastico le occasioni di arricchimento personale sono tante e i programmi scolastici sono dotati di una tale vastità da suscitare un fascino sempre nuovo. Il ruolo fondamentale della scuola, infatti, è proprio quello di offrire dei validi strumenti perché ogni mente possa svilupparsi da un punto di vista qualitativo. Lo studio dovrebbe consentire di acquisire nuove conoscenze e competenze alimentando dubbi, curiosità e pensiero critico. Si tratta quindi di un’attività decisamente eterogenea, che non può limitarsi alla memorizzazione di concetti finalizzata ad un voto. Studiare semplicemente per il piacere di farlo non è possibile se lo si percepisce come un’imposizione dovuta all’esigenza di essere valutati. Chi insegna dovrebbe invece incoraggiare la lettura individuale, che sembra essere qualcosa di completamente estraneo allo studio, ma che invece può fare molto. La capacità di provare emozioni solamente leggendo delle parole su pagine stampate significa avere dentro qualcosa di davvero unico. Questi preziosissimi oggetti non sono i libri di scuola, non lo sono perché sarebbe l’impostazione scolastica a fare da padrona, sostituendo il piacere della lettura con il dovere. Tutto questo non toglie validità agli argomenti trattati né agli autori che li riportano, ma la lettura dei libri scolastici da cui studiare necessita di un sostegno. Chi è capace di perdersi in una qualsiasi lettura, infatti, lo è anche di rielaborare il contenuto di un testo ed è un piacere che può essere tramutato nell’appagante soddisfazione di aver imparato qualcosa di nuovo. Da studentessa mi rendo conto di quanto l’attività di studio individuale possa risultare complicata e frustrante se determinata da uno scarso coinvolgimento durante le lezioni e dal peso eccessivo che viene attribuito alle valutazioni. Penso veramente che la lettura non sia e non debba essere solo una forma di intrattenimento e credo nella sottile linea di confine che la separa dallo studio a scuola, perché è soprattutto leggendo che si impara sempre qualcosa.
* Alice frequenta il liceo Azuni di Sassari

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