La Nuova Sardegna

Alghero

Carte e sporcizia: il “salotto” che non c’è

di G
Carte e sporcizia: il “salotto” che non c’è

Cassonetti traboccanti, asfalto lurido e crepe sui marciapiedi fanno bella mostra di sé anche nel centro storico

14 agosto 2012
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ALGHERO. La città è sporca. O meglio, non è pulita e ordinata come dovrebbe essere una località che vuole fare turismo e che proprio dall'industria delle vacanze spera di trarre quegli elementi utili a garantire economia, occupazione e remunerazione degli investimenti pubblici e privati che sono stati prodotti.

Si potrebbe azzardare che è più pulita di altri centri costieri, ma si tratta di una giustificazione assolutamente insufficiente a giustificare il disordine che si registra ovunque, nel centro urbano, negli spazi più “in” del salotto cittadino per non parlare poi della periferia e delle aree esterne, a nord e a sud dell'insediamento urbano. Va detto che sono anche evidenti i tentativi dell'attuale gestione del servizio per affrontare il fenomeno estivo e quindi i maggiori flussi. Ma l'estate non può essere considerata né un fenomeno e né una emergenza: si tratta di una situazione oggettiva, che si verifica ogni anno e quindi prevedibile.

Il decoro urbano deve essere affrontato a monte con una programmazione di attività e interventi mirata. Cassonetti stracolmi e maleodoranti debbono scomparire, i cestini della carta non possono restare pieni di ogni tipo di rifiuto a oltranza, le strade debbono essere lavate. E anche i marciapiede. Un esempio per tutti: quello di via La Marmora, adiacente la Banca di Sassari, a due passi dall'Hotel Catalunya, di fronte ai Giardini Pubblici. Una indecenza. Il pavimento ha cambiato colore, si presenta con una lunga macchia grigio nera, costellata di gomme da masticare ormai tutt'uno con il marciapiede, scuro, di uno sporco umidiccio e vecchio. Un fastidio camminarci, soprattutto in una giornata calda, e una pessima immagine per quei turisti che hanno deciso di spendere da queste parti i soldi delle loro vacanze.

Non è diversa la situazione del pavimento del Lungomare Barcellona dove sono ben visibili i segni delle kermesse agroalimentari e delle relative arrostite. Eppure l'appalto della nettezza urbana non è un appaltino da niente: è il più consistente che il Comune gestisce, oltre 40 milioni di euro per la durata di sei anni. Un costo decisamente salato, che vale la pena ricordare debbono pagare i cittadini algheresi, e dal quale appare legittimo attendersi una città ordinata e pulita. L'appalto per il servizio di igiene urbana va in scadenza nel 2013: è imminente la predisposizione di un nuovo bando e soprattutto di un nuovo capitolato che metta al riparo la città dalle inefficienze che si sono verificate, spesso, in questi ultimi anni. Si è detto che il capitolato precedente era sbagliato, che non erano previsti alcuni interventi, come per le aree esterne, come nel caso di tutta la fascia costiera di Porto Conte relativamente alla zona pinetata e agli insediamenti abitativi, e che se il servizio è stato affrontato lo si deve alla disponibilità della attuale società appaltatrice, subentrata ad appalto in corso alla ditta che aveva vinto la gara. Una delle partite più importanti che la nuova amministrazione comunale dovrà affrontare sarà proprio quella riguardante il prossimo appalto del servizio di nettezza.

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