Le prime bonifiche affidate al Comune
Una ditta specializzata rimuoverà le bombole inesplose. Pronti 100mila euro per far fronte agli interventi urgenti
ALGHERO. L’urgenza vera è la messa in sicurezza, per evitare che le piogge facciano un danno più grande di quello prodotto dalle fiamme. A cinque giorni dal rogo che ha devastato quindici ettari di pineta e ha raso al suolo il campeggio di Sant’Igori e una parte di quello di Sant’Imbenia, inizia a delinearsi il piano elaborato dalla conferenza di servizi permanente istituita a Sant’Anna dal sindaco di Alghero, Mario Bruno.
Anche ieri mattina negli uffici comunali si sono incontrati i rappresentanti di Comune di Alghero, Corpo forestale, Ente delle foreste, Vigili del fuoco, Protezione civile della polizia locale, Asl e Provincia di Sassari. La task force, collegata in videoconferenza con l’assessorato regionale dell’Ambiente, ha ribadito l’urgenza di passare ai fatti. Al momento comanda il Comune di Alghero.
In attesa delle definitive valutazioni sull’entità del disastro e sui soldi che serviranno per le bonifiche, l’amministrazione Bruno metterà mano al portafogli. Alla variazione di bilancio annunciata nei giorni scorsi per affidare a una società specializzata il compito di appontare un piano di bonifica e relativo preventivo, ne seguirà un’altra più sostanziosa. Per la messa in sicurezza, che dovrebbe essere realizzata entro la prossima settimana, ci vorranno tra gli 80 e i 100mila euro.
«Siamo pronti ad anticipare perché anche due giorni fa, nell’incontro avuto a Cagliari, l’assessore Donatella Spano ha ribadito l’impegno della Regione a fare la sua parte», precisa Mario Bruno. Con quei soldi si provvederà alla recinzione dell’area inquinata, all’installazione di un cosiddetto sistema di captazione delle acque piovane e alla predisposizione delle barriere di impermeabilizzazione, così da evitare che attraverso la pioggia le sostanze inquinanti vengano eliminati dai livelli superficiali e fatte filtrare nel sottosuolo.
Intanto da ieri la Butangas, società privata che opera nel settore della commercializzazione di gas per uso domestico, ha fatto sapere di essere disponibile a rimuovere le oltre 200 bombole di gpl individuate all’interno del campeggio di Sant’Igori, 40 delle quali sono esplose durante l’incendio di sabato notte. Se dovesse arrivare il via libera del tribunale, che ha voce in capitolo su tutta l’area su cui grava un provvedimento di sequestro giudiziario, le bombole potrebbero essere portate via già oggi.
E sempre dal tribunale dipenderà l’iter per liberare il campeggio di Sant’Imbenia, interessato dal fuoco solo in parte. «C’è la necessità di portare via tutto, perciò dovremo chiedere la collaborazione dei proprietari, affinché rimuovano le roulotte e tutto quello che si trova nell’area non interessata dall’incendio», spiega Mario Bruno.
La sua speranza è che la cosa si possa fare in tempi brevi, senza dover arrivare a emettere un’ordinanza che imponga quest’operazione. Intanto il lavoro del gruppo inter-istituzionale procede su altri due percorsi paralleli. Il primo è impegnato a quantificare il grado di inquinamento dell’area dei campeggi. L’Arpas nei prossimi giorni renderà noti i dati dei prelievi effettuati lunedì e trasmessi al centro specializzato di Oristano. Sull’altro fronte si corre per recuperare i soldi, almeno due milioni di euro, necessari per completare le bonifiche.
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