Suolo pubblico ad Alghero, i gestori dei locali: «Regole condivise»
Assemblea degli operatori del settore che chiedono norme certe. L’iniziativa è della Confcommercio che vuole evitare la “guerra dei tavolini”
ALGHERO. «Ascoltare le istanze degli operatori per stabilire regole condivise e condivisibili». È l’impegno del segretario cittadino di Confcommercio, Massimo Cadeddu. «Abbiamo convocato la base per ascoltare e per confrontarci, c’è necessità di capire da dove nasce il malcontento diffuso e quali sono le soluzioni che i diretti interessati prospettano a conclusione di un anno difficile», spiega.
L’appuntamento è fissato per oggi, martedì 27 ottobre, e l’argomento all’ordine del giorno è uno solo, ma basta e avanza per prevedere un dibattito di fuoco: l’occupazione del suolo pubblico, ossia l’annoso problema dei tavolini all’aperto. Dopo il primo anno del nuovo regolamento comunale, è tempo di bilanci e Confcommercio non si sottrae al dovere di tirare le somme a partire dalla pioggia di contrarietà manifestate dagli esercenti. «Poi ci rivolgeremo al Comune di Alghero», preannuncia Cadeddu, che si aspetta da Sant’Anna altrettanta disponibilità all’ascolto.
«Il regolamento va rivisto, e credo che si debba partire dalla definizione di piani particolareggiati che tengano conto delle specificità di ogni zona della città – afferma – si parta da lì per definire un regolamento davvero applicabile, come avevamo proposto già l’anno scorso».
C’è un punto su cui Confcommercio è assolutamente d’accordo con il Comune. «Che le regole andassero riviste in funzione del moltiplicarsi di attività commerciali e del mutato quadro in cui si opera non ci sono dubbi». Detto questo, nel regolamento approvato dieci mesi fa, alla vigilia di Capodanno, entrato in vigore dal 1° gennaio di quest’anno c’è sicuramente qualcosa che non andava. O meglio, ci sono due possibili ipotesi. «O il regolamento varato è così farraginoso da aver mandato in tilt gli uffici, o la struttura del Comune è totalmente inadeguata a garantire la sua corretta esecuzione», sentenzia Cadeddu senza troppi giri di parole. «È una domanda che rivolgeremo alla politica a nome di tutta la categoria – annuncia – perché non è possibile che alla fine di ottobre ci siano ancora attività che aspettano una risposta alla propria domanda, e altre che l’hanno ricevuta da poco, e che hanno dovuto operare nell’assoluta mancanza di autorizzazioni o dinieghi per tutta la stagione».
Il nuovo regolamento avrebbe dovuto stabilire regole più severe e sanzioni più pesanti, sino alla sospensione delle autorizzazioni. Stando alle informazioni di cui dispone Confcommercio, spesso si è risolto tutto con sanzioni pecuniarie piuttosto lievi. «Questo è irrispettoso verso chi ha osservato le regole - conclude Cadeddu – e per evitare che tutti si comportino in quel modo il regolamento va rivisto». Sul come, da stasera si potrà essere ancora più precisi.