La Nuova Sardegna

Alghero

Nuovi disagi nelle borgate l’acqua non è potabile

di Gian Mario Sias
Nuovi disagi nelle borgate l’acqua non è potabile

Stavolta il Comune si ribella e chiede interventi rapidi per risolvere il problema Abbanoa: «I pozzi della Nurra sono salmastri, occorrono milioni per i dissalatori»

16 dicembre 2015
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ALGHERO. «I disservizi di cui sono vittime gli abitanti dell’agro di Alghero nell’erogazione dell’acqua potabile sono intollerabili». Alla fine anche il sindaco Mario Bruno, che sin qui ha mostrato un grande spirito collaborativo nei confronti di Abbanoa, non ce l’ha fatta. Ieri il primo cittadino è stato costretto a emettere l’ennesima ordinanza per vietare in via cautelare l’uso dell’acqua per uso alimentare. Vietato bere o cucinare, si può sciacquare la frutta e la verdura e ci si può lavare. Il provvedimento si è reso necessario in seguito alle nuove comunicazioni del servizio Igiene degli alimenti dell’Asl, che dalle ultime analisi effettuate ha rilevato la non conformità delle acque della rete di distribuzione di Santa Maria La Palma, Sa Segada, Arenosu, Tanca Farrà, Baratz, Monte Pedrosu, Corea, Zirra, Incrocio di Sant’Imbenia, Porticciolo, Gutierrez e tutte le zone servite dal serbatoio di Monte Siseri. Precisamente, i controlli hanno rilevato presenze non conformi di nitriti, cloruri e ferro. «Abbanoa intervenga una volta per tutte, individui i veri problemi e le cause alla base dei ripetuti fuori norma e trovi immediata soluzione», è l’ultimatum di Mario Bruno. «È inaccettabile tenere tante persone nel dubbio che l’acqua presenti un giorno valori conformi e il giorno dopo parametri fuori norma». D’accordo anche l’assessore dell’Ambiente e vicesindaco, Raimondo Cacciotto, che si rivolge a sua volta ad Abbanoa e chiede che si verifichi alla svelta il reale stato delle condotte. «È un fatto molto grave che con disarmante ciclicità si ripetano gli stessi problemi e venga limitato l’uso dell’acqua potabile in un’ampia zona del territorio algherese – sottolinea Cacciotto –, pretendiamo una rapida e definitiva risoluzione del problema, con la stessa puntualità richiesta per il pagamento del servizio». Ieri gli uffici del settore Ambiente del Comune hanno inviato ad Abbanoa una dettagliata richiesta di chiarimenti tecnici. Immediata la risposta. «Le falde acquifere della Nurra forniscono acqua eccessivamente salmastra, servirebbero milioni di euro per realizzare dissalatori in grado di renderla potabile», dicono dagli uffici della società. «L’alimentazione delle borgate tramite la vecchia maniera dei pozzi artesiani esiste da sempre e con esso il problema della potabilità». Tradotto, «è un sistema che Abbanoa ha ereditato». La giustificazione di tutte le giustificazioni.

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