La Nuova Sardegna

Alghero

Criminalità ad Alghero, l'analisi della polizia: «Nessuna emergenza sicurezza»

di Gian Mario Sias
Criminalità ad Alghero, l'analisi della polizia: «Nessuna emergenza sicurezza»

Il dirigente del commissariato: «Episodi isolati». Ma per il sindaco Mario Bruno «è importante non abbassare la guardia»

22 gennaio 2016
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ALGHERO. Alghero è un’oasi felice. La raffica di auto incendiate, la sparatoria di una decina di giorni fa in via Fermi e alcuni altri piccoli episodi di criminalità non hanno scalfito la tranquillità della Riviera del Corallo. Lo dicono i numeri, i dati e le informazioni in possesso delle forze dell’ordine, ma lo confermano anche la percezione degli amministratori, basata soprattutto sul contatto quotidiano con la comunità, compresi i suoi problemi, e lo rivelano gli stati d’animo dei cittadini.

A sollevare il timore erano state alcune forze politiche cittadine, a iniziare dai Riformatori, che nei giorni scorsi avevano parlato della necessità di «prendere atto di una realtà che, purtroppo, si sta evolvendo in senso negativo, causata in parte dalla situazione di difficoltà economica e sociale del periodo», e del bisogno di «agire con i fatti e ristabilire ordine e rispetto delle regole».

Ma le loro preoccupazioni non trovano riscontro nelle analisi di chi guarda la città, per un motivo o per l’altro, da un osservatorio privilegiato. «È vero ci sono stati degli episodi ravvicinati, soprattutto per quel che riguarda gli incendi di auto durante la notte, ma non si può certo parlare di un fenomeno con un’incidenza diversa da quella di altri luoghi che sono considerati tutto sommato tranquilli», spiega il dirigente del commissariato della polizia di Stato, Valter Cossu. Il coordinamento e la collaborazione con i carabinieri della compagnia di Alghero, che dallo scorso ottobre è comandata dal capitano Daniele Girgenti, sono assoluti. E questo permette di avere piena contezza anche di quei fenomeni che, proprio per la loro frequenza, possono aver generato qualche apprensione in una parte degli algheresi.

«Un atto come l’incendio di un’auto in sosta durante la notte, che è un atto vandalico abbastanza semplice da adottare, purtroppo risente anche per questo motivo di una certa probabilità di emulazione», dice Cossu. In qualche modo, è una buona notizia. «Non si tratta di atti compiuti dalla stessa mano, né di eventi della stessa matrice – assicura il dirigente – perciò escludiamo che esista una organizzazione a monte tale da poter trasformare tali condotte in un unico fenomeno». Non c’è nessun allarme, dunque, e tanto meno servono gli allarmismi.

«Ma è comunque necessario non abbassare la guardia», esorta il sindaco Mario Bruno. «L’estate scorsa abbiamo insistito a lungo sulla necessità di una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio e di un maggior coordinamento – precisa Bruno –. Se è vero che non ci sono episodi tali da sollevare un problema sicurezza che non esiste, è altrettanto vero che probabilmente dipende proprio dal fatto che oggi il presidio della città e del suo hinterland è maggiore». Poi il ragionamento del sindaco si sposta un po’ più a monte. «È il caso che la prevenzione della criminalità parta dalla promozione della cultura della legalità – chiude il sindaco – è un impegno che spetta a tutti, a iniziare da chiunque abbia una responsabilità educativa nei confronti dei più giovani». Un altro elemento aiuta a portare la riflessione sul binario più corretto. «La questione “ordine pubblico e sicurezza” non è più all’ordine del giorno di ogni nostra discussione, di ogni nostro incontro o di ogni nostra preoccupazione», afferma Egidio Calciati, presidente del Comitato di quartiere del centro storico. «Rispetto a due o tre anni fa le cose sono migliorate – conclude – ma certi fenomeni vanno tenuti sotto controllo».

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