La Nuova Sardegna

Alghero

Il diportismo è in crescita e la Regione sta a guardare

di Gianni Olandi
Il diportismo è in crescita e la Regione sta a guardare

Ancora nessuna risposta sui due progetti per la gestione del porto turistico I privati pronti a investire milioni di euro e creare decine di nuovi posti di lavoro

01 aprile 2016
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ALGHERO. Una direttiva dell’Unione Europea dispone la messa a gara per la concessione delle aree demaniali dei porti turistici in un processo di privatizzazione delle gestioni. Una procedura che è stata recepita nel 2012 dall’allora governo Monti che ha delegato le regioni per l’attuazione. Ma per quanto riguarda lo spazio portuale algherese si tratta di una direttiva rimasta nelle buone intenzioni del legislatore comunitario. Eppure già nel 2013 una società che si occupa di servizi nautici, la Marina di Alghero, ha presentato un progetto finalizzato alla gestione del porto catalano. Dopo circa due anni, sempre da Alghero, è partito un altro progetto stavolta presentato dal Consorzio del Porto che si pone gli stessi obiettivi. Ora le due ipotesi progettuali sono sottoposte a una fase di comparazione da parte dei tecnici degli assessorati regionali agli Enti locali e Demanio che dovranno pronunciarsi nel merito dei contenuti e quindi scegliere quello ritenuto più idoneo e adeguato alla gestione del porto di Alghero.

I due progetti annunciano investimenti finanziari importanti, interventi di riqualificazione dell’area portuale, nuovi posti barca e anche ricadute di ordine occupazionale oltre che una migliore offerta di servizi alla nautica da diporto e soprattutto a quella in transito. Segmento che determina ricadute economiche decisamente importanti.

Tra l’altro secondo indagini di mercato, il comparto della nautica da diporto, quello che riguarda imbarcazioni di consistente metratura, starebbe vivendo un momento di grande rilancio con un incremento che viene calcolato nelle forbice compresa tra il 25 e il 30 per cento. Secondo queste indicazioni il settore è quindi al centro di un fortissimo rilancio e di conseguenza desta perplessità questo pesante ritardo burocratico nell’assumere una decisione, qualsiasi essa sia, che potrebbe sfruttare un momento favorevole del mercato.

L’area portuale algherese interessa poco meno di una trentina di concessioni demaniali e ospita agli ormeggi circa 1.500 imbarcazioni. La stessa è comunque in grado di aumentare considerevolmente la propria capacità ricettiva attraverso una riorganizzazione complessiva e lo sfruttamento di spazi al momento non utilizzati. Si pensi al molo interno della diga di soppraflutto.

Va ricordato che da decenni si guarda alle attività portuali come a uno dei riferimenti più importanti sul piano della promozione turistica e occupazionale anche per compensare gli ingenti investimenti pubblici che sono stati adottati sia di provenienza nazionale e sia regionale. Investimenti che non hanno fino a ora prodotto quelle ricadute annunciate.

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