La Nuova Sardegna

Alghero

Niente loculi, cimitero vicino al sold out

di Gian Mario Sias
Niente loculi, cimitero vicino al sold out

Le opere di ampliamento sono ferme e le estumulazioni rallentate. A febbraio i Noe avevano sequestrato una vasta area

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ALGHERO. Alla faccia di alberghi, b&b e campeggi, il cimitero di Alghero va verso il sold out. Per il camposanto della Riviera del corallo si annuncia un’estate da “tutto esaurito”. Colpa del fatto che i lavori per la realizzazione dei nuovi loculi è ferma al palo da tempo indicibile. Frattanto l’attività di estumulazione delle salme più vecchie, che rappresenta comunque una extrema ratio rispetto al problema, ha subìto un significativo rallentamento a causa dalla carenza di personale dedicato. L’effetto, ai limiti del paradosso, è che se non interverranno grandi novità entro due o tre settimane i cancelli di via Vittorio Emanuele saranno interdetti ai carri funebri perché non sarà possibile accogliere altri estinti.

Del caso si sta occupando l’assessore comunale dei Lavori pubblici, Gianni Cherchi, che si trova a dover fare i conti con una grana che ha origini molto lontane nel tempo e che proprio in questi giorni è impegnato per tentare di sbloccare l’iter per l’avvio dei lavori per i nuovi loculi, la cui necessità è evidentemente impellente. Le condizioni del cimitero, oltre a rappresentare terreno di rappresaglia politica tra maggioranza e opposizione, sono state oggetto di interesse anche da parte dei Noe.

Lo scorso 22 febbraio i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Sassari avevano sequestrato all’interno del cimitero un’area di 500 metri quadrati. Intervenuti per verificare la natura di un incendio, i militari avevano scoperto che a bruciare era una catasta di bare in legno, pezzi provenienti da estumulazioni ed esumazioni che dovrebbero essere smaltiti come rifiuti secondo precise procedure. Per quella vicenda l’amministratore unico della società Alghero in house, la municipalizzata che gestisce i servizi cimiteriali, si era persino beccato una denuncia a piede libero. Da quanto verificato dagli investigatori, l’area sequestrata era stata trasformata in un deposito non autorizzato per tutte le parti ornamentali in metallo delle bare e per le parti in zinco. Oltre a interdire l’area, il Noe aveva prescritto la realizzazione da qualche parte di una piattaforma in cemento in grado di ospitare dei container chiusi dove poter custodire il materiale derivante dalle estumulazioni e dalle esumazioni, ma ancora nulla è stato fatto. Nell’attesa, la legna e lo zinco restano all’aria aperta, in luoghi accessibili a tutti, mentre sarebbe opportuno quantomeno recintare il terreno. Le condizioni del cimitero, da allora, sono finite sotto la lente di ingrandimento della politica, a iniziare dall’opposizione che lamenta la totale mancanza di manutenzione da almeno 6 anni. I due problemi più evidenti e più gravi, non foss’altro per le conseguenze sociali e giudiziarie che potrebbero avere, sono in cima a una lista lunghissima di doglianze. Per esempio, i locali adibiti al deposito temporaneo delle salme non sono climatizzati e sono indecorosamente allestiti con tubi innocenti. E ancora, l’auto elettrica per accompagnare i disabili è da diverso tempo senza batteria, e per questo inutilizzabile. E se il cosiddetto “alza-feretri” attualmente è inutilizzabile perché manca un fusibile, il mezzo che trasporta le salme al loculo è vecchia, arrugginita e inadeguata. Ultimo aspetto: qualcuno fa sommessamente notare che il cimitero è in condizioni di decoro assolutamente precarie. Per quanto grave, è davvero il meno.

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