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La svolta di Alghero: si torna a volare, con F2i

Alessandro Pirina
La svolta di Alghero: si torna a volare, con F2i

Il Fondo ha acquisito il 72 per cento della società di gestione dell’aeroporto. Il presidente Mauro Maia: la low cost sarà il nostro interlocutore principale, ma non l’unico

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ALGHERO. Negli ultimi 12 mesi in tanti avevano intonato il de profundis. L’addio di Ryanair, il crollo degli arrivi, le gare deserte per la privatizzazione dello scalo sembravano aver segnato definitivamente la sorte dell’aeroporto di Alghero. Invece, quasi allo scadere dell’annus horribilis, al Riviera del corallo è stato garantito un futuro.

Ieri 30 dicembre 2016 la F2i, il maggior fondo italiano, ha definito il suo ingresso nella Sogeaal con una quota del 72 per cento, dal valore di 9,5 milioni di euro. Un epilogo che in pochi si aspettavano.

Da ieri la società di gestione dello scalo algherese ha un nuovo consiglio di amministrazione. Al timone c’è Mauro Maia, in F2i dal 2010 dopo un’esperienza di 20 anni in Mediobanca. Nel nuovo cda anche Marco Fadda, in rappresentanza di Regione e Sfirs, che continueranno a controllare il restante 28 per cento di Sogeaal, e Rosaria Calabrese, anche lei espressione del Fondo.

Il Fondodetiene quote di gestione degli scali di Linate, Malpensa, Bergamo, Torino, Napoli e Bologna.

Anche per il futuro Alghero intende ripartire da Ryanair, che un mese fa aveva salutato positivamente l’arrivo nell’isola di F2i. Ma il presidente Maia dice già che lo scalo non resterà con un solo vettore.

 

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