La Nuova Sardegna

Alghero

La Regione sotto accusa: «Sos siccità, troppi ritardi»

di Gian Mario Sias
La Regione sotto accusa: «Sos siccità, troppi ritardi»

Incontro a Guardia Grande con Consorzio della Nurra, organizzazioni e agricoltori Gavino Zirattu: Intervenire subito e attivare i pozzi per gestire l’emergenza

25 maggio 2017
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ALGHERO. «Per la Nurra è l’emergenza idrica peggiore da vent’anni a questa parte, i livelli d’acqua nei bacini sono tra i più bassi e le precipitazioni sono crollate, ma tutto questo si sapeva già da dicembre e con una pianificazione seria i danni si potevano evitare». È la durissima presa di posizione del presidente del Consorzio di bonifica della Nurra, Gavino Zirattu, che punta il dito contro la Regione. «È in ritardo – dice Zirattu – e ora servono interventi straordinari». Le sue preoccupazioni sono le stesse degli oltre trecento agricoltori incontrati a Guardia Grande insieme a Coldiretti, Cia e Confagricoltura.
«Negli ultimi sei mesi abbiamo fatto la spola tra Sassari e Cagliari per incontrare l’Autorità di bacino, ma le promesse che ci sono state fatte sono rimaste inattese e la quantità d’acqua garantita per completare la stagione irrigua non è mai stata raggiunta», insiste il presidente del Consorzio. «Le colture sono state piantate, gli imprenditori agricoli hanno avviato l’attività produttiva – è il suo appello – e perciò ora è necessario che la Regione faccia uno sforzo straordinario e faccia tutto il possibile per garantire l’acqua almeno sino al 31 agosto».
Arrivati a Guardia Grande più che altro per conoscere quali siano le possibili soluzioni per non pregiudicare il destino degli investimenti economici appena sostenuti, per i quali hanno messo in ballo decine di migliaia di euro, gli agricoltori e gli allevatori hanno dovuto fare i conti con il bollettino della gravissima situazione che tutto il territorio, così come altre parti dell’isola, è costretto ad affrontare. Secondo i dati diffusi nel corso dell’incontro convocato dal Consorzio, «i tre bacini principali del distretto irriguo sono in grande sofferenza». Per essere precisi, nel Cuga ci sono 5milioni e mezzo di metri cubi d’acqua, nel Temo 21milioni e 800mila e nel Bidighinzu 2milioni e 320mila. «A questi volumi bisogna aggiungere l’apporto idrico dei reflui di Alghero e della diga di Bonassai, messa in funzione tre giorni fa», annuncia il Consorzio. «Ma per poter irrigare fino alla fine di agosto è necessario che la Regione ci aiuti ad attivare immediatamente tutti i pozzi dislocati nel perimetro irriguo – è la richiesta di Gavino Zirattu – in caso contrario l’agricoltura rischia di subire dei danni economici talmente gravi da generare ripercussioni negative anche sulle prossime annate».
Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, e l’assessore delle Attività produttive di Alghero, Ornella Piras, si sono impegnati ad accelerare sulla richiesta dello stato di calamità naturale e a dilatare i termini per la presentazione delle domande, consentendo a tutti gli agricoltori di chiedere gli indennizzi. Sulla questione interviene duramente il Movimento Cinque Stelle. Per il deputato Nicola Bianchi, i consiglieri comunali di Sassari, Desiré Manca, Maurilio Murru e Marco Boscani, e quelli di Alghero, Roberto Ferrara e Graziano Porcu, c’è «un incredibile spreco di soldi pubblici a fronte di una situazione disastrosa, la gestione della risorsa idrica da parte della Regione fa acqua da tutte le parti».
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