La Nuova Sardegna

Alghero

Lazzaretto off-limits: sigilli ai parcheggi 

di Gian Mario Sias
Lazzaretto off-limits: sigilli ai parcheggi 

Il bar La Torre non ha rinnovato le concessioni e la Forestale ha denunciato i titolari: le aree ora sono sotto sequestro

09 giugno 2017
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ALGHERO. Violazioni di natura urbanistica e paesaggistica provocate dal mancato rinnovo della determinazione rilasciata dall’Ufficio regionale di tutela del paesaggio. È l’ipotesi di reato per cui Maria Grazia Lai, amministratore della Archisun srl, è finita nel registro degli indagati. L’indagine condotta dagli uomini del corpo forestale e di vigilanza ambientale della stazione di Alghero ha portato ad accertare che per il bar ristorante “La Torre” e il parcheggio antistante, entrambi gestiti dalla società di cui lei è titolare, non è mai stata rinnovata la concessione. Per gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore di Sassari Giovanni Porcheddu, l’autorizzazione è scaduta dal giugno del 2013 e quella struttura, in assenza di nuova concessione, è totalmente abusiva. Stamattina gli agenti hanno sequestrato la struttura di ristoro, sulla spiaggia del Lazzaretto, uno dei tratti di litorale più belli e rinomati della Riviera del Corallo, e il parcheggio della spiaggia. Il bar occupa una superficie di quasi 300 metri quadri a due passi dal mare, la spianata per la sosta delle auto supera i 3mila metri quadri. A disporre il sequestro è stato il giudice per le indagini preliminari di Sassari Carmela Rita Serra. Accogliendo le richieste della Procura, il tribunale ha dato ordine che fosse recintata l’intera struttura ricettiva e l’area del parcheggio, consentendo solo ai pedoni di accedere alla spiaggia attraverso un corridoio. Fidandosi dei pareri tecnici richiesti negli anni, la donna era probabilmente convinta che quella concessione non fosse temporanea, e che quella scadenza fissata per il giugno del 2013 rappresentasse solo un termine ultimo per la realizzazione delle opere previste dalla concessione edilizia rilasciata regolarmente dal Comune di Alghero. Avendo realizzato i lavori entro i cinque anni dalla data in cui erano stati autorizzati, l’amministratrice di Archisun ha dato per scontato di essere ormai in possesso di una concessione vita natural durante. È questa anche la posizione che l’avvocato Maria Claudia Pinna intende sostenere dinanzi al tribunale della libertà, al quale ha presentato una richiesta di riesame. In attesa di poter leggere con attenzione il verbale redatto al termine del sequestro, la difesa di Maria Grazia Lai è certa che si tratti solo di un grande equivoco e che la determinazione rilasciata dall’Ufficio regionale di tutela del paesaggio, preventiva rispetto alla concessione edilizia comunale, metta la donna al riparo da qualsiasi contestazione. Tutto in attesa che il guazzabuglio normativo sia reso più chiaro dall’approvazione del Piano di utilizzo dei litorali da parte del Comune. Ma questa è un’altra storia.

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