Il caso società partecipate: Comune a rischio paralisi
Entro sabato il consiglio deve approvare la revisione delle proprie partecipazioni Forza Italia attacca: «Pessima gestione finanziaria dell’amministrazione Bruno»
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ALGHERO. «Senza la delibera consiliare di revisione straordinaria delle proprie partecipazioni, fra tre giorni il Comune non potrà più emanare alcun atto che riguardi Secal, Alghero in House e Meta». A denunciare il rischio di una paralisi amministrativa sono i consiglieri comunali di Forza Italia. Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada e Michele Pais parlano apertamente di «pessima gestione economico-finanziaria dell’amministrazione Bruno». Una bocciatura senza tentennamenti. E tra le maggiori lacune rilevate c’è senz’altro, ritengono gli azzurri di via Columbano, «come esempio negativo, la gestione delle partecipate», nell’interesse delle quali «siamo intervenuti con atti e interventi consiliari, ma anche sui media». Un modo per dire che le segnalazioni sono state fatte ma sono rimaste inascoltate. Per argomentare una bordata che altrimenti ha solo il sapore dell’affronto politico, Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada e Michele Pais entrano nei dettagli tecnici di una questione che ha pochissime ore per essere risolta. «Il fatto che il 23 settembre dello scorso anno sia entrato in vigore il decreto legislativo 175 dovrebbe essere noto a tutti», sostengono. «Il nuovo testo unico delle società a partecipazione pubblica impone una serie di adempimenti per la loro gestione – proseguono – in particolare, la norma obbliga le amministrazioni a procedere entro il 30 settembre prossimo all’approvazione della delibera consiliare di revisione delle partecipazioni possedute da un ente locale, e specifica che l’adempimento è obbligatorio anche in assenza di partecipazioni». Le conseguenze, secondo il gruppo consiliare di opposizione, in caso di mancata approvazione del documento di revisione «sono gravi». In particolare, insistono i tre consiglieri di minoranza, «il rischio è la sospensione dei poteri assembleari facenti capo al Comune». Detto in altri termini, «il Comune non potrà approvare nessun atto, dai bilanci agli atti di indirizzo, sino alle ratifiche, che riguardi le società – avvertono Pirisi, Camerada e Pais – che pertanto si troverebbero in una condizione di grande precarietà». Un rischio assurdo e imminente, è la loro versione, tanto più che «questo adempimento doveva essere espletato entro il 23 marzo, ma poi il termine è stato prorogato al 30 settembre». Nonostante i sei mesi di posticipo della scadenza, stigmatizzano gli autori dell’allarme, «a pochi giorni da una scadenza di cui si è a conoscenza da più di un anno, non è stato portato nessun atto all’attenzione della competente commissione consiliare e non è stato convocato il consiglio comunale». Al di là di tutte le considerazioni tecniche, secondo Forza Italia Alghero la vicenda «rappresenta ancora una volta la palude in cui il sindaco e l’amministrazione si muovono per l’impossibilità di avere in consiglio comunale una maggioranza non solo solida, ma neanche minima, sufficiente per assicurare il normale svolgimento dei lavori».