La Nuova Sardegna

Alghero

Pace fatta sul futuro del porto tra il consorzio e “Marinedì”

di Gian Mario Sias

I due contendenti si alleano dopo la sfida dei project financing finita con la bocciatura della Regione L’idea è di lavorare a un progetto condiviso che comprenda restyling, ampliamento e gestione

04 ottobre 2017
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ALGHERO. Al porto scoppia la pace. La annuncia il presidente del Consorzio del porto di Alghero, Giancarlo Piras. Dopo la sfida dei project financing, finita con la bocciatura della Regione per i due progetti concorrenti di restyling, ampliamento e gestione della principale struttura diportistica del territorio, i due contendenti si alleano.

«Il Consorzio e la società Marinedì integreranno e svilupperanno insieme i progetti già presentati», dice Piras. L’intesa, ancora tutta da svelare sul piano operativo e progettuale, fonda su alcune premesse già condivise. «Vogliamo salvaguardare l’identità storica, culturale ed economica del nostro porto – assicura il presidente – per migliorare il numero e la qualità dei servizi offerti al diporto nautico e favorire la crescita occupazionale».

Attualmente nel porto di Alghero ci sono 39 concessioni, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2020, e i posti barca disponibili sono 2mila. Gli ormeggi delle unità da diporto sono 591 per le barche fino ai 6 metri, 553 da 6 a 7 metri e mezzo, 497 da 7 metri e mezzo a 12 metri, 158 da 12 a 18 metri, 69 da 18 a 24 metri e 32 sopra i 24 metri.

Del consorzio fanno parte 22 concessionari, Confcommercio, Confartigianato e Comune di Alghero. Il suo progetto da 20 milioni di euro prevedeva l’allargamento del molo di sottoflutto, dove insediare i cantieri, la realizzazione di un centro direzionale con sala riunioni e press room, e l’attracco per le imbarcazioni dai 20 ai 100 metri. Obiettivo: passare da 2mila a 2mila e 400 posti barca e da 40 a 120 occupati. Marinedi, la srl che gestisce numerose marinerie in Italia, comprese Villasimius, Cagliari e Teulada, aveva messo sul piatto 30milioni di euro: oltre ai lavori di restyiling, puntava a rivoluzionare la gestione del porto.

«Anche in questa stagione, nonostante le criticità, accoglienza e sosta delle imbarcazioni e dei diportisti in transito sono state gestite al meglio dal consorzio e dagli altri concessionari», sottolinea il presidente.

Poi Piras snocciola qualche dato. «Quest’estate gli ormeggi sono cresciuti del 40 percento, più del doppio rispetto al 18 percento nazionale, con un aumento soprattutto delle imbarcazioni dai 16 ai 40 metri», dice Piras. «Cresce anche la permanenza media dei transiti dei diportisti – prosegue – che passa dai due o tre giorni di sosta del passato a soggiorni compresi tra i cinque e i dieci giorni».

Secondo il presidente del consorzio, «almeno in parte questo risultato è da attribuire all’attività che da anni portiamo avanti partecipando ai vari saloni nautici internazionali, preziosi per promuovere lo scalo diportistico e l’immagine di Alghero, le bellezze della Riviera del corallo e il fascino del Parco naturale regionale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia e Isola piana».

«Prossimamente il porto di Alghero sarà presente nei saloni di Londra, Parigi, Dusseldorf e Palma di Maiorca – annuncia il presidente del consorzio – e continuerà a rappresentare una offerta unitaria territoriale grazie alla collaborazione con altri porti sardi, da Bosa a Stintino, dall’Asinara a Oristano, sino a Carloforte, e con Regione, Assonautica e Assonat nazionale».

Come spiega lui stesso, «una più incisiva e sinergica collaborazione tra i vari attori pubblici e privati del comparto può contribuire al completamento e al miglioramento dell’offerta turistica, svolgendo una preziosa azione di traino per la promozione delle peculiarità del nostro territorio».

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