La Nuova Sardegna

Alghero

Realizzati a Maria Pia centinaia di posti auto

di Gian Mario Sias
Realizzati a Maria Pia centinaia di posti auto

Il Comune spiega di aver cancellato i vecchi parcheggi per motivi di sicurezza Un allevatore rivendica la proprietà di un’area destinata alla sosta e la recinta

27 luglio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Dalle polemiche all’armistizio in pochi giorni, ma la pace è rimandata a quando sarà possibile tracciare un bilancio. Il Comune di Alghero annuncia l’apertura di nuove aree di sosta lungo la litoranea urbana che va dal Lido a Fertilia, quartiere satellite a vocazione turistica. In mezzo c’è la pineta di Maria Pia e la sua spiaggia, particolarmente frequentata da algheresi e villeggianti.

Nei giorni scorsi viale Primo Maggio, che corre lungo tutto il litorale, è finito al centro dei contrasti. «Non è una città per turisti e per operatori turistici che vogliano fare qualcosa», avevano protestato una settimana fa i titolari degli stabilimenti balneari di Maria Pia. A mandarli su tutte le furie i cartelli di divieto di sosta sbucati dal niente lungo tutta la dorsale di Maria Pia, sul lato del Centro congressi. Riccardo Maltese, imprenditore milanese, titolare dello stabilimento balneare “Il tucano”, ha annunciato persino l’intenzione di licenziare i sette dipendenti e lasciar stare. «Vadano in Comune – si era sfogato – non sono io che devo dargli spiegazioni».

Qualche giorno prima un piccolo principio di incendio ha rischiato di diventare ingestibile per colpa delle macchine parcheggiate male, che impedivano ai vigili del fuoco di intervenire. «Basta punire chi contravviene alle regole, così si fanno scappare i turisti», insistono i balneari. «Volevamo far rinasce questo posto, abbiamo fatto investimenti – confessano – ma abbiamo fatto male, qui non c’è alcuna volontà di fare andare avanti le attività».

Il loro sconforto aveva subito trovato la solidarietà delle forze politiche di centrodestra, che ad Alghero stanno all’opposizione. «Hanno eliminato centinaia di parcheggi, impedendo di fatto la fruizione delle spiagge a residenti e villeggianti – dicono – e tutto senza avvisare». Questo provvedimento, affermano i detrattori dell’amministrazione Bruno, a iniziare da Maurizio Papa di Azione Alghero, «colpisce in particolare chioschi e stabilimenti balneari». Nessuno discute le esigenze in tema di sicurezza, ma «perché non programmare e realizzare per tempo nuove aree di sosta e una bella pulizia dalle erbacce?», è la domanda.

Forse in ritardo, ma la risposta dal Comune è arrivata. «Al divieto di sosta temporaneo lungo la carreggiata corrisponde l’apertura di nuove aree di sosta nei terreni vicini alla spiaggia», annuncia Porta Terra. «I due nuovi spazi si trovano nei paraggi degli stabilimenti balneari – spiega il Comune – e consentiranno di continuare a usufruire della spiaggia e dei servizi, ma in condizioni di sicurezza che prima potevano venire meno».

Due giorni fa l’happy end della vicenda ha rischiato di saltare. Il lunghissimo braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e un allevatore che rivendica la titolarità di uno di quegli spiazzi si è arricchito di una nuova puntata. «Quel terreno è mio», ha dichiarato l’uomo per spiegare il motivo per cui aveva deciso di recintare quel terreno, lasciando di sasso i turisti, ai quali di fatto è stato impedito l’accesso ai posti auto assicurati dal Comune. Per tutta la mattina l’allevatore ha piantonato il terreno e ha impedito l’accesso delle macchine. Ma per ora sembra aver comunque prevalso il buon senso.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative