La Nuova Sardegna

Alghero

La contromossa di Bruno: rimpasto che ricompatta

di Gian Mario Sias
La contromossa di Bruno: rimpasto che ricompatta

Cartelle esattoriali, dimissioni e crisi: il sindaco risponde e ne ha per tutti Ecco i nomi dei nuovi probabili assessori dopo l’addio di Gavino Tanchis

13 dicembre 2018
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ALGHERO. Alla fine di questi cinque anni alla guida del Comune di Alghero, Mario Bruno scriverà un manuale su “Come ritrovarsi nel bel mezzo di una crisi politica e uscirne più forti”. Lungi dal minare la stabilità del governo cittadino, le dimissioni dell’ex assessore Gavino Tanchis sono diventate il pretesto per un rimpasto dal quale la maggioranza e soprattutto il sindaco escono ancora più compatti.

Ieri Mario Bruno ha convocato una conferenza stampa e in tre mosse ha disinnescato il pericolo che il Pds esca dalla maggioranza, ha rispedito al centrodestra tutte le responsabilità sul caos riscossioni e ha fatto una lezioncina di pubblica amministrazione al Movimento Cinque Stelle a proposito di Secal. Visto che c’era, Bruno ne ha approfittato per far capire che l’uscita di scena di Tanchis, che a questo punto resta con il cerino in mano e dovrà chiarirsi con i vertici provinciali e regionali – ossia nazionali – del movimento di cui è segretario cittadino, è l’occasione buona per l’ultimo rimpasto prima del rush finale, sempre sperando in un esito favorevole delle note vicende giudiziarie legate all’epoca in cui era un inquilino fisso dell’aula consiliare regionale.

In attesa del verdetto, atteso tra una settimana, Mario Bruno ha tutto in mente. Gavino Tanchis sarà rimpiazzato nell’esecutivo da Marina Millanta, che nel disegno cui il sindaco sta lavorando coi piani alti del Partito dei sardi manterrà il vessillo del movimento nazionalista e potrà contare in consiglio sull’appoggio di Elisabetta Boglioli. Non solo. A questo punto Bruno utilizza il pit stop prenatalizio per riaccorpare le deleghe dei Lavori pubblici e delle Manutenzioni, che furono dell’ex vicesindaco e ora consigliere regionale del Pd, Raimondo Cacciotto, attualmente divise tra Alessandro Balzani, delegato dell’Urbanistica, e Raniero Selva, titolare dell’Ambiente.

Il ritorno alla vecchia composizione delle deleghe presuppone la nomina di un nuovo assessore, mai nominato da quando Cacciotto è andato a Cagliari. Il nome forte è quello di Mario Nonne. Giova ricordare che prima dell’irruzione nella scena politica sarda del Pds tutti i protagonisti di questo “valzer dell’assessorato” erano tutti nella lista civica “Per Alghero”, quella allestita proprio da Mario Bruno nel 2014, per intenderci. La promozione da soldati semplici a caporali di Millanta e Nonne spalanca le porte di via Columbano a Roberto Barbieri e Gaetano Carboni, primi nella lista a “scorrimento veloce” dalla quale Mario Bruno in questi anni ha attinto a piene mani.

«Non siamo matti», ha premesso il sindaco a proposito di tutta la vicenda delle riscossioni. Poi ha ripartito equamente responsabilità tra tutti, da Forza Italia «che ha governato per dieci anni e ha lasciato una situazione da pre-dissesto» a Michele Pais, «che ora fa il leghista ma che all’epoca era l’assessore delle Finanze», dall’Udc che fa il grillo parlante «ma in realtà era complice nella stagione del centrodestra alla guida della città» a Gavino Tanchis, il dirigente Pietro Nurra e l’ufficio Tributi, che avrebbero dovuto pretendere dalla Step dei “pre-accertamenti” prima di procedere con gli accertamenti che la società di Sorso – dietro la lavagna insieme agli altri – ha deciso in autonomia.

L’unica a non avere responsabilità, ovviamente, è l’attuale amministrazione. «Abbiamo salvato il Comune dal dissesto, abbiamo salvato la Secal e puntiamo a rafforzarla nei tempi e nei modi consentiti, abbiamo fatto un censimento tributario che mancava dal 2001 ed era inutilizzabile, siamo nelle condizioni di ridurre le tasse almeno del 10%». Se c’è qualcun altro che ha da ridire, si faccia sotto.

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