La Nuova Sardegna

Alghero

Appello di Salvatore «Ci vuole rispetto»

«Manteniamo il dibattito politico nell’ambito della serena dialettica costruttiva, senza degenerare nell’aggressione verbale, neanche sui social». Il presidente del consiglio comunale, Lelle...

19 novembre 2019
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«Manteniamo il dibattito politico nell’ambito della serena dialettica costruttiva, senza degenerare nell’aggressione verbale, neanche sui social». Il presidente del consiglio comunale, Lelle Salvatore dell’Udc, richiama l’aula al rispetto del regolamento e all’uso «di un linguaggio consono, educato e improntato al civile rispetto». Il riferimento è allo scontro tra il consigliere di maggioranza Giovanni Monti del Gruppo Misto e l’opposizione. Invitati da Monti su Facebook a «stare a cuccia» e a «smetterla di abbaiare» dopo aver perso le elezioni, i consiglieri di centrosinistra nell’ultima seduta hanno esibito cagnetti di peluche e hanno chiesto formali scuse che non sono arrivate. «I consiglieri comunali devono fornire il loro fondamentale contributo di idee, credibilità personale e passione civile – è l’appello del presidente –. Al momento dell’insediamento mi sono impegnato a garantire a tutte le forze le loro prerogative e i loro diritti, sia alla maggioranza che all’opposizione – prosegue –. Il confronto non deve mai degenerare in offesa, deve sempre essere garantita una dialettica che conduca a una sintesi proficua per gli interessi generali». Tra gli impegni presi, Salvatore ricorda anche quello «di difendere il ruolo istituzionale del consiglio comunale come luogo di dialogo e confronto, al di là delle appartenenze». Ebbene, chiosa, «intendo tenere fede agli impegni assunti di fronte alla città». «È certamente doveroso e lecito esprimere critiche anche aspre, rilievi e censure, ma devono riguardare atteggiamenti, opinioni e comportamenti politico-amministrativi – sottolinea – mai si deve scadere in riferimenti alla vita privata o lesivi della onorabilità delle persone». E questo, prosegue, «deve valere anche e soprattutto nella vita “esterna al palazzo”, perché si è consiglieri, ossia rappresentanti dei cittadini, sempre». Da qui l’invito a maneggiare i social con cautela. «Non devono diventare un “porto franco” – conclude –, un terreno impunito in cui vengano superati i paletti delle più elementari regole di civile convivenza ed espressione». (g.m.s.)

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