La Nuova Sardegna

Alghero

Attentato alla Unipol: rito abbreviato per Ledda

di Nadia Cossu
Attentato alla Unipol: rito abbreviato per Ledda

Il farmacista accusato di strage sarà sottoposto a perizia psichiatrica a gennaio Il 53enne aveva piazzato una bombola di gas davanti alla filiale. Ora è in carcere

04 dicembre 2019
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ALGHERO. Sarà processato con il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica il 53enne che lo scorso giugno era stato arrestato con l’accusa di strage.

Paolo Ledda, farmacista di Alghero, aveva architettato un piano che, se fosse andato a buon fine, avrebbe potuto radere al suolo la filiale dell’Unipol (il suo vero obiettivo) ma anche l’intero palazzo. Dalle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Alghero col supporto dei rilievi dei vigili del fuoco, era emerso che Ledda fosse infastidito a causa della mancata risposta relativa a un risarcimento che esigeva in seguito a un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto. Tempo fa, mentre viaggiava in sella a una bici elettrica su una strada extraurbana di Suni, era stato investito da un’auto. La società assicurativa (un’agenzia di Bosa) a quanto pare non aveva accolto favorevolmente la sua richiesta, o forse stava semplicemente prendendo del tempo per valutare meglio la situazione. Questo gli avrebbe fatto perdere le staffe, inducendolo a farsi “giustizia” da sè: prima aveva piazzato una bombola di gpl da cucina di fronte a un garage chiuso, nel sottopiano del palazzo di via XX Settembre che ospita la filiale della banca. Poi aveva innescato la bombola con una fonte di calore, collegando alla valvola un tubo in gomma che aveva fatto passare sotto la serranda del garage. E per finire aveva piazzato una lampada a gas da campeggio con un innesco. Fortunatamente un uomo che vive in quel palazzo aveva sentito un forte odore di gas e aveva chiamato i pompieri. A loro e ai carabinieri la gravità della situazione era stata subito chiara: una volta chiusa la valvola della bombola, i vigili avevano constatato che la rarefazione dell’aria in quel posto chiuso fosse in uno stato assai avanzato, e che sarebbe bastato poco tempo perché avvenisse un disastro.

Alcune immagini di un impianto di videosorveglianza avevano immortalato Ledda, quella stessa sera, mentre trasportava sulla bicicletta una bombola uguale a quella rinvenuta sul luogo dell’attentato sventato per un soffio. I vigili del fuoco avevano anche notato i segni di una fiammata che aveva surriscaldato la bombola.

Ieri mattina davanti al giudice Carmela Rita Serra si è tenuta l’udienza preliminare. Gli avvocati Danilo Mattana e Bastianina Cocco che difendono l’imputato (sempre rinchiuso a Bancali) avevano chiesto il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Il gup ieri ha accolto la richiesta e ha conferito l’incarico alla dottoressa Granieri che comincerà l’esame il 10 gennaio, in carcere. Il processo è stato rinviato a febbraio per il deposito della perizia mentre ai primi di marzo è prevista la discussione.

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