La Nuova Sardegna

Alghero

caso bnl, le reazioni 

La sentenza da un milione di euro fa scoppiare la lite tra ex sindaci

La sentenza da un milione di euro fa scoppiare la lite tra ex sindaci

ALGHERO. La notizia della sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Roma – riportata ieri in anteprima dalla Nuova Sardegna – che condanna la Banca Nazionale del Lavoro a pagare un milione e...

15 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. La notizia della sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Roma – riportata ieri in anteprima dalla Nuova Sardegna – che condanna la Banca Nazionale del Lavoro a pagare un milione e 7mila euro più interessi al Comune di Alghero fa litigare gli ultimi tre ex sindaci della città.

La decisione dei giudici romani sui presunti inadempimenti e irregolarità della Bnl su contratti derivati stipulati in base a una norma nazionale per contenere il rischio del rialzo dei tassi di interesse, è stata accolta con il sorriso da chi ha preceduto Mario Conoci sulla poltrona del municipio, ma la gioia per le casse dell’ente che hanno amministrato non ha impedito a Marco Tedde, Stefano Lubrano e Mario Bruno di lanciarsi una serie di frecciate velenose.

«È la conclusione di un percorso molto delicato che si basava sulle considerazioni fatte da un advisor ingaggiato nella prima parte del 2012 dall’allora commissario Casula – ha commentato Stefano Lubrano – e che ha visto la Giunta guidata dal sottoscritto definire e attuare l’operazione che ha sancito un grande successo per il Comune. Le varie fasi di questa vicenda ebbero più di un incomprensibile ostacolo, con prese di posizione al limite della diffamazione contro la mia persona – ha aggiunto Lubrano – da parte di esponenti della allora maggioranza di centro sinistra che mi sosteneva, e i cui indegni comunicati trovano oggi risposta nel risultato sancito in sede legale. Forse ora leggeremo, con una certa qual tristezza, dei tentativi di alcuni politici di mettersi medaglie che non meritano». Per Marco Tedde fu la sua Giunta di centrodestra «avvedutasi del comportamento scorretto della Bnl a incaricare una società specializzata in ingegneria finanziaria, la Martingale Risk, di far luce sulla vicenda. Ora – ha aggiunto Tedde – manipolando la realtà dei fatti, certa sinistra cerca di intestarsi il risultato». Dal canto suo Mario Bruno individua proprio nella «scelta dell’amministrazione Tedde l’azzardo coi derivati, che misero a repentaglio i soldi degli algheresi. Grazie all’azione puntuale del centrosinistra – spiega Bruno – si ottenne dapprima la nomina di consulenti in grado di monitorare quanto di pericoloso stesse accadendo sulle teste degli algheresi e successivamente all’esito degli studi, si procedette nel 2013 con una giunta di centrosinistra all’estinzione anticipata che riportava un valore negativo per l’ente di 364.000 euro. Nel 2014 avviammo le trattative stragiudiziali. Trattative che non andarono a buon fine per cui chiedemmo al legale già incaricato l’esercizio dell’azione legale. Il risultato? – ha concluso Bruno – un milione di euro per le casse comunali e una sentenza storica».

In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative