Speranza, proseguono gli accertamenti del Ris
ALGHERO. Sono proseguiti ieri mattina a Cagliari gli accertamenti degli investigatori del Ris sulla Ford Fiesta intestata alla madre di Massimiliano Farci e utilizzata dall’ergastolano di Assemini di...
18 febbraio 2020
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ALGHERO. Sono proseguiti ieri mattina a Cagliari gli accertamenti degli investigatori del Ris sulla Ford Fiesta intestata alla madre di Massimiliano Farci e utilizzata dall’ergastolano di Assemini di 53 anni per trasportare il corpo della fidanzata Speranza Ponti dall’abitazione di via Vittorio Emanuele al campo di Monte Carru in cui è stato ritrovato il 30 gennaio scorso. Gli esperti del reparto investigazioni scientifiche ieri nei laboratori di piazza San Bartolomeo hanno ripreso a setacciare l’auto alla ricerca di elementi utili alle indagini.
Gli inquirenti sono sempre più convinti che Farci abbia ucciso la fidanzata Speranza Ponti per i soldi. Il movente è l’unico punto fermo dell’indagine, complicata dallo stato in cui il corpo della 50enne di Uri è stato ritrovato dopo quasi due mesi all’addiaccio. Le esigenze investigative hanno ancora impedito la restituzione della salma ai familiari, assistiti dall’avvocato Stefano Carboni, che attendono di darle degna sepoltura. Difficilmente il funerale si celebrerà prima di marzo. Speranza Ponti era sparita dal 6 dicembre, giorno del primo prelievo dal suo conto attribuito al fidanzato, accusato di omicidio doloso, occultamento di cadavere e furto e utilizzo indebito del bancomat. Tra dicembre e gennaio l’uomo ha prelevato 5mila euro.
Dalla denuncia dei genitori per la scomparsa c’è voluto oltre un mese per costringerlo ad ammettere che Speranza fosse morta. L’uomo sostiene che la donna si sia suicidata nella casa in affitto di via Vittorio Emanuele e di aver solo trasportato il suo corpo a Monte Carru in un posto che la donna amava.
Gli inquirenti sono sempre più convinti che Farci abbia ucciso la fidanzata Speranza Ponti per i soldi. Il movente è l’unico punto fermo dell’indagine, complicata dallo stato in cui il corpo della 50enne di Uri è stato ritrovato dopo quasi due mesi all’addiaccio. Le esigenze investigative hanno ancora impedito la restituzione della salma ai familiari, assistiti dall’avvocato Stefano Carboni, che attendono di darle degna sepoltura. Difficilmente il funerale si celebrerà prima di marzo. Speranza Ponti era sparita dal 6 dicembre, giorno del primo prelievo dal suo conto attribuito al fidanzato, accusato di omicidio doloso, occultamento di cadavere e furto e utilizzo indebito del bancomat. Tra dicembre e gennaio l’uomo ha prelevato 5mila euro.
Dalla denuncia dei genitori per la scomparsa c’è voluto oltre un mese per costringerlo ad ammettere che Speranza fosse morta. L’uomo sostiene che la donna si sia suicidata nella casa in affitto di via Vittorio Emanuele e di aver solo trasportato il suo corpo a Monte Carru in un posto che la donna amava.
