Verso il processo per i baby pusher
Richiesta di rinvio a giudizio per cinque ventenni accusati di spaccio di marijuana
29 febbraio 2020
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ALGHERO. Nell’estate di due anni fa si erano impadroniti della “Piazza dei Mercati” e ne avevano fatto la loro centrale dello spaccio di marijuana e cocaina. Per alcuni giorni e alcune notti gli agenti del commissariato di polizia di Alghero li avevano tenuti d’occhio scoprendo che tra i loro acquirenti c’erano anche ragazzini di 15 e 16 anni.
A fine agosto del 2018 un blitz della polizia aveva portato all’arresto di due ragazzi e una ragazza sorpresi a spacciare. Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati tre grammi di cocaina e una ventina di marijuana, anche se pare che il giro gestito dai tre fosse ben più consistente. L’indagine si era poi allargata e altri giovani erano finiti nell’inchiesta. Per cinque di loro il sostituto procuratore Maria Paola Asara ha chiesto il rinvio a giudizio.
Il gup Michele Contini deciderà sulla richiesta a metà marzo. I cinque giovanissimi, difesi dagli avvocati Arianna Denule, Patrizia Marcori, Danilo Mattana, Anastasia Fara e Piergiovanni Arru, sono accusati di diversi episodi di spaccio avvenuti alla fine di agosto del 2018. Gli investigatori, guidati dalla dirigente Claudia Maria Gallo, avevano scoperto che i baby spacciatori avevano inventato un curioso sistema per non farsi sorprendere con la droga in tasca nell’eventualità di un controllo.
Era la ragazzina della banda – tra l’altro all’epoca dell’operazione sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – a nascondere la droga dentro i buchi praticati nei manifesti pubblicitari in plastica presenti nella piazza.
A seconda delle richieste si avvicinava e prelevava le dosi per poi consegnarle ai clienti. Non sapeva che tutti i suoi movimenti erano tenuti d’occhio dagli agenti del commissariato. (l.f.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
A fine agosto del 2018 un blitz della polizia aveva portato all’arresto di due ragazzi e una ragazza sorpresi a spacciare. Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati tre grammi di cocaina e una ventina di marijuana, anche se pare che il giro gestito dai tre fosse ben più consistente. L’indagine si era poi allargata e altri giovani erano finiti nell’inchiesta. Per cinque di loro il sostituto procuratore Maria Paola Asara ha chiesto il rinvio a giudizio.
Il gup Michele Contini deciderà sulla richiesta a metà marzo. I cinque giovanissimi, difesi dagli avvocati Arianna Denule, Patrizia Marcori, Danilo Mattana, Anastasia Fara e Piergiovanni Arru, sono accusati di diversi episodi di spaccio avvenuti alla fine di agosto del 2018. Gli investigatori, guidati dalla dirigente Claudia Maria Gallo, avevano scoperto che i baby spacciatori avevano inventato un curioso sistema per non farsi sorprendere con la droga in tasca nell’eventualità di un controllo.
Era la ragazzina della banda – tra l’altro all’epoca dell’operazione sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – a nascondere la droga dentro i buchi praticati nei manifesti pubblicitari in plastica presenti nella piazza.
A seconda delle richieste si avvicinava e prelevava le dosi per poi consegnarle ai clienti. Non sapeva che tutti i suoi movimenti erano tenuti d’occhio dagli agenti del commissariato. (l.f.)
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