La Nuova Sardegna

Alghero

La Caritas non si ferma aumentano le richieste

di Erika Pirina
La Caritas non si ferma aumentano le richieste

Cresce il numero di persone che non hanno mai frequentato lo sportello I volontari: potenziata anche la colletta alimentare settimanale delle parrocchie

15 marzo 2020
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ALGHERO. Sono tante le eroine e gli eroi in questo momento di emergenza e sono numerosi coloro che accettano la sfida di aiutare il mondo attraverso il volontariato. «Con un po’ di timore ma con la consapevolezza che il nostro aiuto è necessario – raccontano alcune volontarie della Caritas diocesana – continuiamo la nostra opera legata alla pastorale della carità ovviamente in sicurezza e sempre con le autocertificazioni appresso».

Il decreto governativo ha modificato sensibilmente anche le procedure portate avanti dalla Caritas diocesana per la distribuzione dei pasti. I pasti caldi non si possono più consumare all’interno della struttura ma vengono distribuiti dalle 11 alle 12 una persona per volta per esser poi consumati nelle proprie abitazioni. Garantita la distanza di sicurezza tra i volontari che lavorano equipaggiati di cuffietta, guanti, mascherine e autocertificazione per potersi muovere dalle proprie abitazioni. Nessun contatto con gli ospiti con i quali si parla a circa due metri di distanza; le buste contenenti il pasto caldo vengono poggiate su un tavolo e prese direttamente dall’utente, subito dopo il tavolo viene igienizzato. «Abbiamo evidenziato un aumento delle persone bisognose – racconta Franco Deiana – notiamo utenti che non hanno mai frequentato il nostro sportello e sono aumentate anche le richieste di aiuto economico. La crisi che stiamo vivendo sta già iniziando a far emergere le sue ripercussioni. Sicuramente questo momento di solitudine ed emergenza ha spinto persone già indigenti a chiedere aiuto per la prima volta, per noi è sicuramente l’opportunità di conoscere sacche di povertà ancora nascoste e aiutare queste fasce di popolazione». È stata implementata anche la colletta alimentare che le parrocchie organizzano settimanalmente con generi di prima necessità a lunga scadenza e alla cui organizzazione si aggiunge, in questa fase così delicata, anche la consegna a domicilio con automezzi. L’epidemia di coronavirus ha cambiato tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana e anche il centro d’ascolto ha modificato la sua operatività. Il contatto con le persone che hanno necessità di supporto emotivo avviene oggi attraverso le telefonate, le videochiamate e i sistemi di messaggistica e si valutano poi eventuali appuntamenti in assoluta sicurezza. La Caritas diocesana pensa anche a una chiamata territoriale per rinforzare le fila di coloro che regaleranno il proprio tempo al prossimo. «In questo periodo di emergenza è necessario mettersi a disposizione – spiega Franco Deiana – le persone stanno vivendo un momento di difficoltà sia economica che emotiva e dobbiamo essere presenti».

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