La Nuova Sardegna

Alghero

Il sindaco Conoci: «Fate presto Alghero è in ginocchio»

di Gianni Bazzoni
Il sindaco Conoci: «Fate presto Alghero è in ginocchio»

Il primo cittadino si rivolge alla Regione: «Devono essere approvate misure straordinarie Il turismo è il settore più colpito ma è a rischio l’economia di tutta la città»

25 aprile 2020
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ALGHERO. Sono quasi 1700 le attività produttive che si sono dovute fermare nella Riviera del Corallo, più della metà del totale. I lavoratori coinvolti sono 4113 per un volume annuo di fatturato pari a 283 milioni di euro (il 38 per cento del totale) e 99 milioni di valore aggiunto.

Il sindaco di Alghero Mario Conoci è preoccupato e non lo nasconde. Dietro le statistiche c’è la paura che parte delle imprese possano non essere in grado di ripartire o di non reggere l’impatto di una ripresa che ha bisogno di certezze per essere credibile. Il “danno” in termini di mancato fatturato delle imprese nei mesi di marzo e aprile è di 47,2 milioni di euro, dei quali circa 34,1 milioni riferiti ai servizi e 13,1 milioni di mancato fatturato dell’industria.

«Serve una misura straordinaria come il “fondo perduto” – dice Mario Conoci –, anche ricorrendo a copertura con fondi comunitari. Per il Comune di Alghero, è indubbio che il comparto turistico è quello che corre i maggiori rischi e si collega agli altri a forte radicamento locale: l’agroalimentare, la ricettività, servizi complementari, ristorazione, commercio e pubblici esercizi e trasporti».

Il sindaco chiede alla Regione di fare presto, e soprattutto di dare indicazioni su come ripartire. «Dobbiamo essere consapevoli che l’intera struttura produttiva del comparto turistico e tutto ciò che ruota attorno dovranno adottare nuove regole di condotta in modo strutturale e non episodico. Servono certezze e regole precise per la filiera turistica della Sardegna, e questo deve essere fatto dalle istituzioni regionali e nazionali. L’esempio può essere quello di un Protocollo operativo e comportamentale con le misure per evitare i contagi e assicurare la tutela sanitaria dei turisti che scelgono Alghero e la Sardegna per le vacanze».

L’obiettivo è farsi trovare pronti. «Noi stiamo mettendo in campo ogni risorsa – afferma il sindaco – . L’Unità tecnica operativa è una idea che può essere di aiuto alla Regione e al Governo: un “modello Alghero” che mette insieme tecnologia, aspetto sanitario ed economico, che unisce la cyber security con la bio- security. Ci stiamo lavorando con la collaborazione del professor Sotgiu, epidemiologo di fama internazionale, e lo mettiamo a disposizione di tutti gli attori del comparto produttivo e delle istituzioni. La partecipazione attiva delle categorie produttive, la formulazione di proposte concrete che vanno anche oltre l’emergenza e che guardando anche ad un nuovo modello di sviluppo di Alghero, può essere un sistema in grado di aiutare ad uscire dal guado». Intanto la crisi presenta già il conto: le entrate dei Comuni stanno scendendo con il protrarsi della fase di stop e in attesa di un vero riavvio. «Bisognerà valutare subito nuovi strumenti finanziari – conclude Conoci – per le esigenze delle imprese e delle pubbliche amministrazioni. Un esempio può essere la moneta complementare. Con l’Anci abbiamo chiesto e ottenuto un tavolo di monitoraggio per tenere sotto controllo le perdite dei Comuni che dipenderanno molto dai tempi del lockdown».

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