La Nuova Sardegna

Alghero

L’aggressore di Bruno subito davanti al giudice

di Luca Fiori
L’aggressore di Bruno subito davanti al giudice

Giudizio immediato per il 45enne che tentò di strangolare l’ex primo cittadino L’uomo era stato bloccato da un rugbista. Ricoverato, era fuggito dal reparto

17 luglio 2020
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ALGHERO. Dovrà presentarsi davanti al giudice a metà settembre per rispondere di rapina e lesioni aggravate il 45enne algherese che un mese fa aveva aggredito l’ex sindaco Mario Bruno in via Cagliari e, dopo aver tentato di strangolarlo, gli aveva portato via le chiavi della macchina.

Il giudice delle indagini preliminari Michele Contini ha infatti accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata qualche giorno fa dal sostituto procuratore Mario Leo a cui era stata affidata l’inchiesta. L’uomo, difeso dall’avvocato Danilo Mattana, è rinchiuso nel carcere di Bancali.

Mario Bruno il 16 giugno scorso era stato colto di sorpresa mentre si era fermato in via Cagliari per salutare alcuni conoscenti. Il 45enne gli si era avvicinato con la scusa di un saluto, aveva fatto finta di abbracciarlo e poi aveva tentato di strangolarlo. L’intervento provvidenziale dell’ex rugbista Paco Ogert gli aveva salvato la vita. L’uomo poi si era allontanato con le chiavi dell’auto dell’ex sindaco sottratte durante l’aggressione.

Per questo motivo oltre all’accusa di lesioni aggravate dovrà difendersi anche da quella di rapina. Rintracciato il giorno successivo e accompagnato al pronto soccorso di Sassari, era fuggito e si era riparato all’interno di una proprietà privata nelle campagne di Olmedo. Non era però la prima volta che l’uomo stringeva le mani intorno al collo di qualcuno e tentava di strangolarlo. Tre mesi fa aveva fatto lo stesso con l’ospite di un bed and breakfast del centro di Alghero in cui era alloggiato da fine marzo, quando era stato scarcerato dal carcere di Uta, dove aveva scontato una condanna di tre anni.

Nel b&b il 45enne era arrivato a bordo di un taxi preso davanti al carcere cagliaritano. Al tassista aveva chiesto di essere accompagnato ad Alghero, ma una volta arrivato in città aveva ammesso di non avere un euro in tasca. Nella struttura ricettiva era riuscito a ottenere una stanza e per qualche tempo aveva convissuto pacificamente con un altro ospite. Tutto era filato liscio fino a un giorno di fine aprile, quando era stato colto da un raptus e aveva tentato di strangolare la persona che viveva sotto il suo stesso tetto.

L’arrivo dei proprietari del bed and breakfast e subito dopo quello degli agenti del commissariato di polizia di Alghero era stato provvidenziale. La vittima dell’aggressione era stata accompagnata al pronto soccorso e i medici l’avevano giudicata guaribile in venti giorni. Prima dell’arresto di un mese fa l’uomo aveva cambiato bersaglio e si era accanito contro i titolari del b&b di cui era ospite, costretti a cercarsi un altro alloggio per paura di ritorsioni e violenze.

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