La Nuova Sardegna

Alghero

«Punta Giglio, è stata la Soprintendenza a salvare le scritte fasciste»

di Nicola Nieddu
«Punta Giglio, è stata la Soprintendenza a salvare le scritte fasciste»

La cooperativa spiega perché non sono state cancellate dai muri. «Abbiamo eseguito sotto stretta sorveglianza un restauro conservativo»

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ALGHERO. Primi giorni di apertura al pubblico e subito scoppiano le polemiche a Punta Giglio. Questa volta, però, su alcune scritte, risalenti alla seconda Guerra mondiale, presenti nell'ex caserma, che sono state lasciate intatte. Frasi del tipo “Vincere e Vinceremo” oppure “Credere, Obbedire, Combattere” riconducibili all’ideologia fascista imperante durante quel periodo storico e che non sono state ovviamente gradite da molte persone.

Immediata la precisazione da parte dei rappresentati della Cooperativa Il Quinto Elemento che ha vinto il bando del Demanio dello Stato e si è occupata del restauro conservativo così come chiesto espressamente dal bando stesso. «Restauro – sottolineano – che è avvenuto sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica che ha espressamente disposto la conservazione e il restauro delle scritte storiche. L'intento è solo quello della conservazione storica – spiegano dalla Cooperativa – tanto è vero che nel salone sono presenti anche pannelli esplicativi che contestualizzano le scritte e i disegni. L'ex caserma fa parta a pieno titolo del Maps (Museo ambientale di Punta Giglio Sardegna ) e quanto si osserva sui muri è parte integrante del percorso museale. Anzi, ci auguriamo - proseguono - che si possano organizzare visite guidate che aiutino a comprendere ancora meglio il contesto storico e le vicende che hanno interessato l'area. Del resto, chi non conosce la storia è condannato a ripeterla». La Batteria costiera Sr. 413 è stata edificata tra i due conflitti mondiali per proteggere la baia di Porto Conte, dove dal 1937 era presente un Idroscalo di utilizzo militare e civile. L'avamposto militare all'epoca ospitava oltre uomini. Nei pressi della “centrale di tiro” ci sono anche i resti della Torre del Giglio, nota anche come Torre del Liiri, edificata dagli aragonesi alla fine del '500. I visitatori sono accompagnati da pannelli esplicativi lungo il percorso dislocato tra le varie costruzioni militari.

Intanto, il primo fine settimana di apertura per il nuovo museo e per il Rifugio di Mare di Punta Giglio è stato un successo con centinaia di visitatori, accompagnati dal bel tempo. Molti arrivavano da Alghero, ma tanti anche delle località vicine e diversi erano turisti. Soddisfatti i componenti della Cooperativa Quinto Elemento per le reazioni molto positive, soprattutto da parte di chi conosceva i luoghi da molto tempo: i visitatori più assidui, amanti della natura e dello sport, hanno osservato con favore il restauro dell'ex compendio militare.

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