La Nuova Sardegna

Alghero

L’ex carcere di Porticciolo divide l’assemblea civica

di Nicola Nieddu
L’ex carcere di Porticciolo divide l’assemblea civica

Sardenya i Libertat chiede che si blocchi qualsiasi cambio di destinazione d’uso Il centrosinistra: «La vecchia colonia penale va recuperata per i servizi del Parco» 

26 ottobre 2021
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ALGHERO. L’inserimento all’ordine del giorno del consiglio comunale del cambio di destinazione d’uso per favorire il recupero dell’ex colonia carceraria di Porticciolo, data in comodato d’uso dalla Regione al Parco di Porto Conte, anima il dibattito cittadino. Il coordinamento di Sardenya i Llibertat ha chiesto al sindaco Mario Conoci, al consiglio comunale e a tutti i capigruppo, di maggioranza e opposizione, di bloccare ogni tipo di variante o cambio di destinazione d’uso all’interno del Parco naturale regionale di Porto Conte in attesa dell’approvazione degli strumenti urbanistici. I gruppi consiliari di centrosinistra invece con una nota esprimono la loro posizione favorevole, già ufficializzata nella commissione consiliare competente. «La ristrutturazione – per Mario Bruno e i consiglieri dei gruppi di opposizione di centrosinistra in consiglio comunale – è doverosa. Si tratta – proseguono – di un edificio ex carcerario abbandonato, da recuperare per destinarlo ad attività di servizi per il parco, compreso l’emporio, alla ricettività funzionale per la fruizione dei servizi del parco, alla rete per l’educazione ambientale». «Il progetto è già regolato da uno strumento programmatorio vigente e moderno, di cui non si chiede nessuna variante – ricordano i consiglieri dei gruppi Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune e Pd – adottato nella scorsa consiliatura, portato a coerenza con il Pppr, approvato dalla Regione. Insieme al Pai è l'unico strumento di programmazione e tutela approvato dal consiglio comunale dopo il Piano regolatore degli anni Ottanta, studiato, voluto, finanziato nella scorsa consiliatura».

Bruno, Esposito, Sartore, Cacciotto, Piras, Pirisi e Di Nolfo ricordano che «il bene per il quale il presidente del parco Antonio Farris e il direttore Augusto Navone, nel 2016, hanno chiesto e ottenuto dalla Regione un milione di euro per recuperare l’ex struttura della diramazione carceraria di Porticciolo, è fuori dal perimetro del parco e in ogni caso la proposta di piano del parco nelle aree contigue logicamente si rifà al piano della bonifica approvato dal consiglio comunale e dalla Regione negli anni scorsi. La modifica della destinazione d’uso serve solo per avere la possibilità di poter realizzare il progetto finanziato».

«Non approvare quel progetto – proseguono – significa perdere un milione di euro, continuare a mantenere abbandonati i beni pubblici, non favorire l’attrattività e il potere moltiplicativo dell’attrattività del parco anche per le altre strutture ricettive delle borgate. A una condizione – avvertono i consiglieri – purché la soluzione adottata sia coerente con la finalità del progetto che prevede la ricettività per i fruitori del parco, dei suoi servizi, per scolaresche e scambi istituzionali tra aree protette. Non approvarlo – concludono – significa mantenere lo status quo, la conservazione, la vetustà e il degrado».

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