La Nuova Sardegna

Alghero

No all’approdo per barche al Balaguer

No all’approdo per barche al Balaguer

Soprintendenza e Suap respingono l’istanza della società Bagni del Corallo

18 novembre 2021
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ALGHERO. «Non sussistono i presupposti di fatto e di diritto per l’adozione di questo provvedimento», così dall’ufficio Suap del Comune di Alghero, a firma del dirigente Giovanni Luca Balzano, dicono no alla realizzazione sulla scogliera di una pedana amovibile in legno con approdo per piccole imbarcazioni costituito da elementi prefabbricati in via Escrivà de Balaguer, subito dopo l’hotel Calabona. La società Bagni del Corallo ha tempo sino alla prossima settimana per presentare ricorso. La decisione del Suap fa leva su due pareri negativi espressi dall’Ufficio comunale Tutela del paesaggio e dalla Soprintendenza al Paesaggio.

Nella lettera dell’Ufficio comunale Tutela del Paesaggio sub-delegato della Regione, a firma dell’ingegner Vincenzo Sanna, ha espresso parere negativo per una serie di motivazioni, e «per esigenze di tutela e salvaguardia integrale di uno degli ambiti paesaggistici che meglio definiscono la bellezza non comune di questo territorio». Dallo stesso ufficio di Tutela del Paesaggio evidenziano che «ad oggi il Comune di Alghero non risulta essere provvisto del Piano di utilizzo dei litorali».

Negativo, come detto, anche il parere da parte della Soprintendenza, che la scorsa settimana, con una lettera a firma del Soprintendente Bruno Billeci, ha comunicato le proprie motivazioni. Un’opera che secondo la Soprintendenza al Paesaggio «rivestirebbe e occulterebbe alla vista una delle zone rocciose che caratterizzano la costa di Alghero e che un decreto ministeriale del 1966 richiama e tutela. Considerato inoltre che il complesso delle opere previste nel progetto, con la piattaforma di oltre 1.400 metri quadrati, i volumi del bar, dei servizi igienici e del deposito, oltre al pontile, altererebbe pesantemente uno dei quadri naturali tutelati dal citato decreto».

Infine, anche dalla Soprintendenza sottolineano l’assenza del Pul, ossia del Piano di utilizzo dei litorali e che «un eventuale assenso alla realizzazione delle opere in progetto potrebbe creare un precedente riproducibile e riproponibile e aprire la strada alla presentazione di altri progetti simili». (n.n.)

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