La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, fiocco azzurro da brivido nei parcheggi del Civile

Nicola Nieddu
Alghero, fiocco azzurro da brivido nei parcheggi del Civile

Il piccolo Edoardo è nato poco prima che i genitori entrassero nell’ospedale. Determinante un’ambulanza del 118. Il padre. «Grande professionalità di tutti» 

31 dicembre 2021
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ALGHERO. È uno degli ultimi nati del 2021 in città, il piccolo Edoardo venuto alla luce mercoledì poco dopo le 5 del mattino nei parcheggi di fronte al pronto soccorso dell’ospedale civile. Una storia a lieto fine che ha messo in evidenza la professionalità dei sanitari del 118 e del reparto di Ostetricia del nosocomio algherese. A raccontare la storia è il padre del bambino, Matteo Sgarella, 32 anni, di Alghero. Il tutto si è svolto nell’arco di pochi minuti che, sul momento, saranno sembrati un’eternità. «Erano le 5 del mattino – racconta Matteo – quando io e la mia compagna Giulia siamo usciti dalla nostra casa sulla strada per Valverde. Nel tragitto si sono rotte le acque».

A quell’ora del mattino le strade cittadine erano praticamente deserte e, in pochi minuti, Matteo Sgarella e Giulia Garda, dalla loro casa di campagna, raggiungono l’ospedale civile, nel quartiere della Pietraia. «Appena arrivati, l’addetta alla sicurezza ci ha fatto entrare subito in auto sino ai parcheggi di fronte al pronto soccorso. A quel punto – racconta ancora Matteo Sgarella –, tutto è avvenuto in pochi secondi. Sono entrato nel pronto soccorso e ho chiesto una carrozzina dove far sedere Giulia, ma nel frattempo la testa del bambino era praticamente già fuori. Il caso ha voluto che, nello stesso istante, ci fosse un’ambulanza medicalizzata del 118 che aveva appena trasportato un paziente in ospedale. Ho chiesto aiuto e il medico con il resto del personale hanno tolto la barella dall’ambulanza e adagiato Giulia. Neanche il tempo di sdraiarsi che il bambino era nato. Di corsa il trasferimento al secondo piano dello stabile nel reparto di Ostetricia e ginecologia dove l’ostetrica ha tagliato il cordone ombelicale. Poi sia Giulia che il bambino sono stati visitati accuratamente».

Mamma Giulia, ancora comprensibilmente stanca, e il piccolo Edoardo stanno bene. Il piccolo ha pesato 3 chili e 800 grammi. Tutto è bene quel che finisce bene. Papà Matteo racconta che sono stati attimi concitati, con un finale dove l'emozione era palpabile fra tutti i presenti. «Per le prime tre ore il bambino è rimasto senza nome – racconta poi il papà – perché avevamo due alternative: Edoardo o Eathan. A decidere è stata Giulia che ha scelto il nome dopo aver visto il bambino».

Edoardo è il secondogenito, perché Matteo e Giulia hanno già un figlio: Thomas di 4 anni. Anche in questo caso non un parto qualsiasi. «Anche Thomas ha avuto fretta di nascere - dice divertito il padre – praticamente è nato nel corridoio dell’ospedale, mentre Giulia stava per essere trasferita in sala parto».

Matteo Sgarella, nel raccontare la storia, non dimentica di ringraziare medici e infermieri: «Sono quelle situazioni dove devi prendere decisioni senza perdere tempo e questo lo fai solo se hai esperienza e professionalità. Dobbiamo anche riconoscere l'umanità e l'attenzione per le donne che contraddistinguono tutto il reparto».

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