La Nuova Sardegna

Alghero

La polizia penitenziaria fa lo sciopero della mensa

di Nicola Nieddu
La polizia penitenziaria fa lo sciopero della mensa

Stato di agitazione dal 24 al 26 gennaio degli agenti del carcere “Tomasiello” Melis (Pol.Giust.): carenza di personale drammatica, non si può andare avanti 

09 gennaio 2022
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ALGHERO . Polizia Penitenziaria in agitazione al carcere Tomasiello per la «grave carenza di personale» come evidenziato da Roberto Melis, segretario nazionale del sindacato autonomo Polizia Giustizia.

Per le giornate del 24, 25 e 26 gennaio gli agenti della casa di reclusione algherese «si asterranno, per protesta, dalla fruizione del pasto fornito dalla mensa ordinaria di servizio», così recita la nota diramata dal sindacato di categoria. Nella stessa nota, inviata al Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria della regione, il segretario nazionale Melis, denuncia la carenza di personale, evidenziando «il grosso sacrificio fatto, con senso del dovere e abnegazione, dal personale della casa di reclusione in questione durante le festività appena trascorse».

Melis prosegue dicendo che «è impensabile che il personale del carcere di Alghero possa continuare a svolgere servizio in questo stato di perenne emergenza. Ci preme segnalare che alla data odierna, a fronte di un organico previsto di 90 unità, si ha una forza operativa di 61 unità con una carenza ben oltre il 30%».

Secondo il segretario nazionale di Pol.Giust.: «Oramai, è ordinario lavorare giornalmente in emergenza con turni interminabili e con accorpamenti di posti di servizio essenziali per la sicurezza dell'istituto, con la conseguente diminuzione dei livelli minimi di sicurezza. Questo ha portato all'aumento del lavoro straordinario rispetto agli anni precedenti. Questa grave carenza di personale pare sia stata ripetutamente segnalata sia al Prap che al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, oltre che, dalle organizzazioni sindacali, anche dalla direzione dell'istituto e dal comandante di reparto, carenza che - prosegue la nota - oltre ad incidere sulla sicurezza della struttura, incide pesantemente sul godimento legittimo dei diritti soggettivi del personale».

«Infatti – prosegue Melis – a seguito della legge Madia che ha tagliato l'organico della polizia penitenziaria, nella struttura algherese, il personale è costretto ad occupare anche 2 - 3 posti di servizio. Senza dimenticare che, a causa del blocco del turnover, ad oggi ci ritroviamo con un'età media del personale ben oltre i 50 anni, ovviamente logorati da un lavoro altamente usurante amplificato anche da turni definiti massacranti».

Secondo Roberto Melis: «l'attuale preoccupante situazione sta rendendo quasi impossibile la gestione quotidiana della struttura penitenziaria algherese, a causa della oramai cronica carenza nell'organico». La nota si chiude con un appello al Provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu, di «indire interpello straordinario Regionale in modo da identificare e inviare un aliquota di personale in distacco temporaneo in attesa della prossima mobilità nazionale e del tanto atteso ripristino delle dotazioni organiche».

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